«Non è con le bombe che si fermano altre bombe»: perentorio Matteo Salvini ai microfoni di Oggi è un altro giorno. Sono ore drammatiche in Ucraina, con i bombardamenti russi senza sosta, e il leader della Lega ha invocato un cessate il fuoco: «Bisogna fare tutto quello che aiuta la pace. Fare proposte che non aiutano la pace non serve. Bisogna fermare le bombe e salvare le vite. Io ho parlato con l’ambasciatore ucraino, la comunità ucraina in Italia è tra le più integrate. Dobbiamo spalancare le porte, perché qui c’è una guerra vera e ci sono profughi veri».



L’ex ministro dell’Interno si è detto disponibile ad agire in prima persona per dare un contributo in queste ore difficili, sottolineando: «Sono disponibile ad andare personalmente a Varsavia ad accogliere le persone. In Italia ci sono ospedali e case a disposizione. Bisogna fermare le bombe, questa è l’emergenza. Io credo nella pace e nel dialogo, autorizzare l’utilizzo di armi letali mi fa dire “stiamo attenti” – le parole di Matteo Salvini al programma in onda su Rai 1 – C’è qualcuno che ha aggredito e qualcuno che è stato aggredito, dobbiamo aiutare chi è stato aggredito».



MATTEO SALVINI: “SANTA SEDE AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE”

Nel corso del suo intervento, Matteo Salvini ha lanciato una proposta che coinvolge anche il Vaticano, ovvero la presenza della Santa Sede al tavolo di trattative tra Russia e Ucraina: «È fondamentale che ci siano Ucraina e Russia attorno a un tavolo per negoziare. Bisogna fare di tutto per imporre a chi sta sparando di smetterla di sparare. Io non faccio il generale e do l’ok a quello che dicono persone più preparate. La via indicata dal Santo Padre, una giornata di preghiera e digiuno, male non fa. Quando si parla di preghiera qualcuno sghignazza, ma secondo me serve anche qualcosa di diverso. Mi piacerebbe che al tavolo delle trattative ci sia anche la Santa Sede». Il segretario federale del Carroccio è poi tornato sugli antichi legami tra il suo partito e il regime di Putin, condannando senza mezzi termini l’operato del presidente russo: «Tutta la politica ha incontrato Putin, da Letta e Renzi. Tutti lo hanno abbracciato, ma chi attacca e bombarda ha sempre torto, di fronte a una guerra fermi tutti. Putin ha scatenato una guerra e ha fatto male, le valutazioni personali non c’entrano nulla. Da papà, la priorità è fermare i bombardamenti. La guerra chiama guerra, servono diplomazia, confronto e preghiera». Matteo Salvini ha poi detto la sua sulle sanzioni inflitte al Cremlino: «La Russia è sotto sanzioni da anni e questo non ha risolto un problema. Speriamo che oggi servano. Queste sanzioni andranno a colpire anche i risparmi delle famiglie italiane, pagheremo di più luce, gas, pane e frutta. Il governo deve metterci dei miliardi e l’Europa deve rimandare vincoli e patti strani».

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