Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini è stato ospitato nella trasmissione Zona Bianca condotta da Giuseppe Brindisi, con il quale ha parlato – brevemente – della presentazione del suo nuovo libero, scritto “per far capire quel è la nostra idea di modernità, lavoro, rispetto e tolleranza”, ma anche di tutti i temi più importanti per l’attualità come le proteste pro-Hamas, oppure le critiche della sinistra per la candidatura alle europee di Vannacci e anche il caso Toti.



Partendo dalle manifestazioni, visti gli scontri al Salone del libro del Torino, Matteo Salvini ci tiene a precisare che “violenza e censura, da qualunque parte arrivino, non possono far parte del futuro dell’Italia”, perché indipendentemente da come la si pensi, “non si può impedire a nessuno di parlare, manifestare e presentare un libro. Chi prende a spintonate un poliziotto”, accusa Matteo Salvini, “non è qualcuno che esprime delle idee, chi prende a sputi e pugni un poliziotto ha dei problemi, perché sono dei lavoratori e vanno rispettati”.



“Se la protesta è pacifica”, ripete il ministro, “con cori e bandiere ci sta”, ma di contro “se uno arriva a chiedere di tutelare Hamas, ha bisogno di un medico. Io sostengo il diritto ad esistere di Israele che è una grande democrazia e spero che il 2024 sarà l’anno della pace, tanto in Israele quanto in Ucraina”. In entrambi i casi, però, secondo Matteo Salvini saranno importanti le Europee e – soprattutto – le presidenziali americane: “Spero che vincano Trump e i Repubblicani perché quando governano i democratici nel mondo scoppiano le guerre”.



Matteo Salvini: “Vannacci alle Europee? Per la Lega è un onore”

Sempre sul tema della guerra, inoltre, è premura del ministro chiarire che “a differenza di qualche altro politico di tutte le parti politiche non penso di voler lasciare ai miei figli un’Europa in guerra” e contrariamente “a Macron o Monti che hanno ipotizzato l’invio di soldati a combattere in Ucraina” Matteo Salvini promette che “non permetterò mai che un soldato italiano vada a morire e a combattere”.

Chiudendo, invece, sul tema guerra, presidenziali ed europee, un pensiero di Matteo Salvini va anche alla candidatura – criticatissima dalla sinistra – del generale Vannacci, che è percepito dagli italiani (secondo quanto ha potuto sondare nei suoi viaggi) “come una ventata di aria fresca”. Dal conto suo, infatti, ritiene che sia “una persona che ha le idee chiare e la schiena dritta”, al punto che per la Lega è un onore che l’abbia scelta per la candidatura. Sulle critiche, invece, Matteo Salvini ricorda che “un partito di sinistra ha scelto di candidare una signora detenuta che è in un carcere straniero con accuse pesantissime” e in tal senso non capisce “perché la lega non può chiedere agli italiani di scegliere un generale dell’esercito per cambiare la nostra Europa?”.

Salvini: “Toti? Per commentare l’accusa aspettiamo la condanna”

Dall’estero all’Italia, poi, l’intervista a Matteo Salvini passa presto al caso che sta coinvolgendo il governatore ligure Giovanni Toti, ricordando subito che “a me interessa che in un paese civile qualcuno sia colpevole solo dopo una condanna in tribunale, non per degli articoli, delle intercettazioni o delle indagini” e a chi chiede le dimissioni del governatore risponde che “io non penso che “qualsiasi lavoratore debba dimettersi per delle accuse che vanno dimostrate e spero che qualcuno non usi queste indagini per fermare i cantieri in Liguria“.

Il caso di Toti, d’altronde, è piuttosto simile a quello che coinvolge lo stesso Matteo Salvini, con tutta l’opposizione a chiedere le sue dimissioni anche senza una condanna per il caso Open Arms, sul quel ci tiene a dire che a fronte di una condanna “non mi deprimerò ma continuerò a lavorare con ancora più grinta di prima”. Tema, quest’ultimo, utile per ricordare la battaglia leghista per la riforma della giustizia che a suo avviso diventa ancora più importante quando “è chiaro che c’è qualche giudice che ha delle simpatie politiche e non le nasconde”.