Matteo Salvini è intervenuto durante la trasmissione Quarta Repubblica – in onda su Rete 4 – per commentare ancora una volta il recentissimo processo Open Arms che si è concluso con la richiesta di una condanna a 6 anni di carcere per l’accusa di sequestro di persona e partendo proprio da qui ci tiene a precisare che “non ho paura di essere condannato”; così come non fatica a sottolineare che “il processo è imbarazzante perché non è politico, a Matteo Salvini ministro, ma all’Italia” perché rischia di far passare “l’aberrante concetto per cui non si possono bloccare i clandestini“, peraltro “mentre tutto il mondo sta andando in direzione opposta“.



“Non avrei mai pensato – continua un provato ma non sconfortato Matteo Salvini – di sentirmi imputato per aver difeso i confini, la sicurezza, l’orgoglio, la legalità del nostro paese e rifarei domani quello che ho fatto perché all’epoca da ministro dell’Interno avevo promesso di ridurre gli sbarchi e l’ho fatto”; mentre quello che “mi è pesato di più – confessa il vicepremier – è stato spiegare ai miei figli quello che stava succedendo”, oltre a dover fare i conti con una “richiesta di pena che neanche per uno stupratore, un rapinatore, un pedofilo o un assassino” viene avanzata.



Matteo Salvini: “Non patteggerò mai per il processo Open Arms, se condannato andrò in carcere”

Complessivamente – comunque – Matteo Salvini si dice certo che “sia un processo politico con cui la sinistra cerca di attaccare me, la Lega e il governo” e proprio per questa ragione si dice pronto a combattere fino alla fine: “Non patteggerò – annuncia il leader del Carroccio – perché ritengo di aver difeso la sicurezza del mio paese e mantenuto una promessa”, sottolineando che andrà “fino in Cassazione per dire che ho salvato vite e difeso i confini e che era mio dovere costituzionale farlo”.



Tornando al discorso di poco prima – poi – Matteo Salvini ci tiene a ribadire che il suo “è un processo politico” ordito da una certa parte della sinistra – e punta soprattutto il dito contro “PD, 5 Stelle e Renzi” – che sta provando “in ogni maniera a mettere in difficoltà questo governo che sta ottenendo risultati che mai nessun altro prima e sanno che se andiamo avanti così rimaniamo al governo per decenni“; sul modello – peraltro – dell’atteggiamento riservato a “Silvio Berlusconi” che è stato “sotto attacco per 30 anni”.

Dal conto suo, ragionando sull’accusa, il vicepremier Matteo Salvini auspica che “il giudice si renda conto che il presunto sequestratore aveva detto alla nave di andare ovunque e che i sequestrati hanno rifiutato”, così come ricorda che “non è morto nessuno, non si è fatto male nessuno [e] abbiamo fatto scendere tutti, ma semplicemente in quei giorni abbiamo chiesto all’Europa di farsi carico di quei clandestini”, decisione che – precisa “come tutte le altre” – riportava anche “la firma di Conte e Di Maio”.

Matteo Salvini: “Non ho nessuna intenzione di ritirarmi, ho ancora molto da dare al paese”

In generale, fino ad una condanna definitiva nel terzo grado, Matteo Salvini ci tiene a mettere in chiaro che “non mi fermo e continuo con i miei impegni”, pur nutrendo una sincera, serena e pacifica “incazzatura perché mai mi sarei aspettato di sentir chiedere una condanna a 6 anni di galera per aver difeso i miei cittadini”; mentre sulle voci su di un presunto abbandono della Lega spiega che “io non sono stanco e penso di poter dare ancora a questo paese“, nella speranza che un’ipotetica condanna non porterà a scenari in cui altri ministri eviteranno “di prendersi la briga di bloccare uno sbarco” per evitare problemi legali.