Matteo Salvini a tutto tondo sulla sicurezza stradale. Il ministro dei Trasporti ieri è intervenuto al convegno Anas in programma per la Giornata Mondiale in ricordo delle vittime sulla strada e si è soffermato sui vari dossier relativi al suo dicastero. Un segnale importante è arrivato sulla patente a punti, che secondo il vice premier andrebbe ripensata. “Va fatta una riflessione”, l’osservazione di Salvini, che sostiene che lo strumento “sicuramente ha avuto un effetto dissuasorio all’inizio della sua applicazione ma oggi coloro che hanno meno di cinque punti sulla patente sono una percentuale irrisoria, nonostante siano stati fatti nei primi nove mesi dell’anno oltre 1,13 milioni di controlli sulle strade italiane”, le sue parole riportate dal Tempo. In altri termini, per il titolare dei Trasporti la patente a punti ha perso parte dei suoi effetti.



Salvini sulla sicurezza stradale

Nel corso del suo intervento, Salvini si è soffermato sul dossier sanzioni e ha posto l’accento sulla necessità di introdurre l’ergastolo della patente per chi commette 800 errori “perchè poi ad andarci di mezzo sono sempre degli utenti estranei a questi comportamenti incivili”. Un altro elemento di deterrenza è l’abbassamento dei limiti in alcune zone urbane, questa l’analisi di Salvini: “Sulle zone 30, il limite dei 30 chilometri all’ora serve nei punti sensibili e anche l’autovelox va messo dove serve. A Roma se dici “ovunque vai a 30 all’ora” o “metto autovelox ovunque” allora sortisci l’effetto contrario”. Basta con gli automobilisti che chattano e fanno video mentre sono alla guida: “In questo i convegni sono fondamentali ma a casa ci sarebbe qualcosa che dovrebbe funzionare meglio. L’utilizzo del telefonino è la prima causa di distrazione alla guida. La distrazione è la prima causa di incidentalità”.

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