Secondo processo per Matteo Salvini. L’ex ministro dell’Interno, già imputato per sequestro di persona aggravato per il caso Gregoretti, finirà a processo anche a Palermo. Tra qualche giorno, secondo quanto riportato da Repubblica, sarà ufficialmente imputato anche per l’inchiesta Open Arms. Al Palazzo di Giustizia sono, infatti, arrivate dal Senato le carte con l’ultima autorizzazione a procedere votata il 31 luglio per la vicenda dei 107 migranti che sono rimasti sette giorni sulla Open Arms nell’agosto 2019, al largo di Lampedusa. I faldoni sono stati consegnati al tribunale dei ministri che li ha girati poi alla procura diretta da Francesco Voi. Quindi, ora i pm si apprestano a chiedere che venga fissata la data per una udienza preliminare per l’imputato Matteo Salvini. L’udienza per il processo di Catania, invece, si terrà il 3 ottobre. Il leader della Lega, difeso dall’avvocato Giulia Bongiorno, potrebbe chiedere anche il rito abbreviato, altrimenti il giudice deciderà se il processo va celebrato o meno in tribunale. Si tratta del cosiddetto rinvio a giudizio.



OPEN ARMS, PER SALVINI SECONDO PROCESSO

Per quanto riguarda il processo di Catania, Matteo Salvini ha già fatto la prima mossa. Il leader della Lega ha depositato una memoria di 51 pagine al Gup di Catania, nel frattempo prepara una kermesse di tre giorni nella città siciliana, con una sfilata di parlamentari e militanti da tutta Italia. E pensa ad un comizio prima dell’udienza. “Il 3 ottobre, per me Catania sarà la capitale delle libertà”, ha dichiarato a Mattino Cinque il numero uno del Carroccio. Per lui comunque “non ci fu alcun sequestro di persona”, ma solo il “rispetto dei propri doveri e della volontà del popolo sovrano”. Per il caso Open Arms il tribunale dei ministri ha contestato un altro reato: rifiuto di atti d’ufficio, in quanto avrebbe “omesso senza giustificato motivo di esitare positivamente le richieste” di un porto sicuro, “provocando consapevolmente l’illegittima privazione della libertà dei migranti costringendoli a rimanere a bordo dalla notte tra il 14 e il 15 fino al 18, quanto ai minori, e per tutti gli altri sino al 20”. Fu poi un’ispezione a sorpresa a bordo da parte del procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, a sbloccare la situazione. Il tribunale dei ministri di Palermo ha anche acquisito le due lettere del premier Giuseppe Conte, che chiedeva a Salvini di far sbarcare “con urgenza” i minori della Open Arms.

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