Raggiunta l’intesa sulla riforma della giustizia, ma Draghi sia meno paziente con il Movimento 5 Stelle: così Matteo Salvini ai microfoni de La Stampa. Il leader della Lega s’è detto soddisfatto di aver smontato la riforma targata Alfonso Bonafede, lanciando qualche frecciatina agli ex alleati pentastellati: «Come Lega, oltre ai reati di mafia, abbiamo aggiunto, grazie a Giulia Bongiorno, il tema della violenza sessuale e dello spaccio di droga come reati particolarmente gravi. Magari in casa 5 Stelle sono temi delicati…».
Nel corso della lunga intervista a Amedeo La Mattina, Matteo Salvini ha accusato il M5s di aver minacciato fino all’ultimo di non votare la riforma Cartabia, ribadendo che il Carroccio è stato forza di garanzia e di equilibrio nel governo. Passando ai referendum promossi con i Radicali, l’ex ministro dell’Interno ha evidenziato che la riforma della giustizia è il primo passo, mentre i quesiti referendari «sono l’unica vera garanzia che la giustizia migliorerà»: «Voglio vedere in Parlamento Pd e 5 Stelle quanti problemi faranno e quanti ostacoli metteranno. Se uno vuole processi veloci e certezza della pena ci sono i nostri gazebo nelle piazze: ce ne saranno mille in questo fine settimana».
MATTEO SALVINI: “MIGRANTI, IMMOBILISMO TOTALE DI LAMORGESE”
«Ad ogni Consiglio dei ministri i 5 Stelle creano problemi e questo sarà un problema per Draghi e per l’Italia»
, l’affondo di Matteo Salvini contro il Movimento 5 Stelle, rivelando che anche nel corso della riunione di ieri è arrivata la minaccia di ritirare i ministri dal governo. Altro dossier particolarmente delicato è quello legato ai migranti, il segretario federale della Lega ha rimarcato che presto incontrerà il premier e il ministro Lamorgese: «Stamattina sono sbarcati 400 migranti, con tutti problemi non solo economici ma anche sanitari, molti minori scappano dai centri della quarantena. E intanto ci apprestiamo a chiedere il green pass agli italiani. Sono fiducioso che l’incontro sia proficuo. Nel mio anno al governo abbiamo dimostrato che limitare gli sbarchi si può. Il problema è l’immobilismo totale del ministro dell’Interno, che non muove un dito». Un giudizio particolarmente netto, ma Matteo Salvini ha precisato che non chiederà le dimissioni della titolare del Viminale.