Giuseppe Conte contro Mario Draghi per l’invio di nuove armi all’Ucraina, ma non è tutto. Anche Matteo Salvini si è detto contrario all’assistenza a Kiev in termini di nuovo materiale da combattimento. “Se ci fosse la richiesta di un nuovo invio di armi, dovrei riunire la Lega perché io personalmente sono contrario”, l’analisi dell’ex ministro dell’Interno.



Una dichiarazione destinata a riaccendere il dibattito sul dossier, soprattutto perché è arrivata nelle ore dell’incontro tra il premier Draghi e il presidente americano Joe Biden: “Nel giorno in cui il presidente Draghi parte alla volta di Washington, visto il contesto economico difficile, visto il tasso di disoccupazione, vista l’inflazione che cresce, visto il costo delle bollette di luce e gas, visto il costo delle materie prime, visto il caro benzina, il caro metano, il caro diesel, non possiamo più permetterci altri mesi di guerra”, l’analisi di Matteo Salvini riportata dal Corriere della Sera.



MATTEO SALVINI SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA

Nel corso del suo intervento, Matteo Salvini ha rimarcato che arrivare alla pace subito è la questione fondamentale, di sopravvivenza, e ha ammesso di contare che sul tavolo del presidente statunitense Joe Biden “arrivino richieste di pace e percorsi che portino al cessate il fuoco, non richieste di armi e percorsi che avvicinino ad una Terza guerra mondiale che non vorrei lasciare in eredità ai miei figli”. Il segretario federale del Carroccio ha messo in risalto che l’Italia non è in guerra e che si rifiuta di pensare che 60 milioni di italiani vogliano fare la guerra. Parlare di guerra e di armi più che di pace è fuori luogo, l’affondo di Matteo Salvini: “C’è un Paese che ha aggredito e un Paese che è stato aggredito, la Russia che ha aggredito e l’Ucraina che è stata aggredita: dopo quasi tre mesi da questa premessa contiamo alcune decine di migliaia di morti e da più dichiarazioni si intuisce che entrambi le parti in guerra vogliano farla finita […] Inviare nuove armi in un contesto come questo allontanerebbe la pace e non mi sembra assolutamente opportuno”.

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