Dalle riaperture al coprifuoco, Matteo Salvini a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata a Dritto e rovescio. Il segretario federale della Lega ha esordito parlando della mozione di sfiducia al ministro Speranza, ma non solo: «Le mozioni inutili non ci interessano, gli italiani ci chiedono fatti e non polemiche. Grazie al fatto che la Lega è al governo abbiamo convinto tutta la maggioranza a impegnarsi a riaprire tante attività già da aprile. L’obiettivo è riaprire tutto entro maggio e togliere il coprifuoco: i dati ci dicono che negli ultimi dieci giorni sono usciti 4 mila italiani dagli ospedali, 600 letti in terapia intensiva si sono liberati, i contagi diminuiscono e i vaccini aumentano. Così riaprire è un dovere».
«Stiamo combattendo dentro e fuori, con i comuni, con le regioni e con le associazioni per anticipare il ritorno alla vita e al lavoro», ha spiegato Matteo Salvini: «Stasera Madrid, Londra, Stoccolma e Copenaghen non hanno limiti. Settimana prossima il Portogallo toglie limiti e il coprifuoco, l’8 maggio il Belgio – che aveva i nostri stessi problemi se non peggiori – toglie limiti e coprifuoco. Il diritto alla salute deve convivere con il diritto alla salute e alla libertà: l’obiettivo è quello di tornare alla vita entro i primi di maggio».
MATTEO SALVINI: “TONINELLI? UN PO’ CONFUSO”
Matteo Salvini ha poi rimarcato che «le riaperture sono legate all’andamento dei dati, abbiamo chiesto e ottenuto il tagliando: se arriviamo al 10 maggio con l’intera Italia in zona gialla, perché dobbiamo fare chiudere e morire migliaia di imprenditori?». Dritto e rovescio ha poi mandato in onda l’attacco di Danilo Toninelli all’ex ministro dell’Interno: «Sta in maggioranza, governa la Lombardia e continua consapevolmente ad approcciarsi alla politica come un influencer si approccia alla vendita di una borsetta facendosi una foto. Salvini lancia una pagina contro il coprifuoco, è troppo facile farsi una diretta o una foto su Facebook: basta». L’esponente M5s ha poi difeso a spada tratta Beppe Grillo per il video sul figlio Ciro, sottolineando che non è corretto essere giustizialisti. Tranchant Matteo Salvini: «Un ragazzo simpatico ma un po’ confuso: loro per anni hanno invocato galera per chi fosse sospettato, se ad essere indagato è il figlio del loro capo allora no. Io da padre non commento la rabbia e lo sfogo di un padre, ma commento il politico: mette sul banco degli imputati la ragazza che ha denunciato lo stupro, questa è una roba che mi fa schifo, mi fa ribrezzo».