È una lunga intervista che parte – forse inevitabilmente – da Donald Trump per arrivare a Giovanni Toti, a Silvio Berlusconi e al futuro di un paese alle prese (a suo dire) con una magistratura che gode di troppi poteri, quella rilasciata in questi giorni da Matteo Salvini – leader leghista, vicepremier e ministro delle Infrastrutture – sulle pagine del Giornale che non si risparmia neppure un paio di colpi bassi contro i suoi avversari politici. Partendo dal collega Repubblicano americano, Matteo Salvini definisce l’attentato “qualcosa di grave e sconvolgente“, collegato in qualche modo al fatto che i “Democratici [passano] il tempo a descriverlo come un mostro da abbattere, come avvenuto per decenni anche contro Berlusconi” che – non a caso – “subì ben due aggressioni fisiche”.



L’invito del leghista alle opposizioni e alla sinistra in generale è a “trovare un po’ di misura” evitando di “demonizzare [sempre] l’avversario” perché i fatti dimostrano che prima o poi “puoi trovare la testa calda che passa dalle parole ai fatti”. Da Trump si passa subito all’Ucraina e all’invio di armi, con Matteo Salvini che ribadisce la sua posizione – non pacifista, ma “di buonsenso” – e smentisce i presunti scontri con la premier Meloni: “Fa un ottimo lavoro – spiega – e sono certo che il governo saprà essere prezioso protagonista per [la] de-escalation”, mentre “crisi o litigi sono solo fantasie di Repubblica e del Pd“.



Matteo Salvini: “Giovanni Toti vittima dello strapotere dei PM”

Passando – poi – allo scottante tema del governatore ligure Giovanni Toti, Matteo Salvini si dice pronto ad accogliere il suo invito ad incontrarsi durante la visita del ministro in Liguria, mentre riflettendo sulle accuse mosse a suo carico si dice “onestamente sorpreso [che] continui ad essere ai domiciliari senza rinvii a giudizio o condanne definitive”. Alla domanda sul perché, il leader leghista invita a chiederne conto “alla magistratura”, cogliendo la palla al balzo per criticare “lo strapotere dei PM“: “La politica – riflette Matteo Salvini – deve ritrovare la propria dignità” perché andando avanti di questo passo “ci consegniamo tutti, da destra a sinistra” al volere dei magistrati.



Il succo (ripete) è che “la politica deve tornare centrale” e per farlo si rendere sempre più urgente – addirittura “non più rinviabile” – la “Riforma della giustizia”; e chiudendo sul tema delle riforme, il ministro Matteo Salvini ricorda che “oggi (ieri, ndr.) riprende in Commissione la discussione sul Salva Casa” con l’obiettivo di “portarlo in Aula questa settimana”.