Matteo Salvini chiuderà la campagna elettorale per le elezioni in Emilia-Romagna a Bibbiano. Sarà la località della Val d’Enza, salita alle cronache per la controversa vicenda dei presunti affidi illeciti di minori, quella in cui il leader del Carroccio tirerà la volata a Lucia Borgonzoni, candidata leghista che punta a battere nelle urne il governatore uscente Stefano Bonaccini. Lo ha confermato lo stesso Matteo Salvini, oggi pomeriggio, a margine di un evento a Maranello: “Giovedì 23 gennaio alle 18 lo avevo promesso e andrò a Bibbiano per portare speranza nella piazza“. Salvini ha aggiunto che il caso di Bibbiano è “una vergogna che grida vendetta al mondo. Voglio vivere in un paese dove la mamma si chiama mamma e il papà si chiama papà“. Respinto al mittente, dunque, l’appello di Mattia Santori, il leader delle Sardine, che aveva chiesto all’ex ministro “un gesto di civiltà” rinunciando alla piazza.



MATTEO SALVINI: “CHIUDO CAMPAGNA BORGONZONI A BIBBIANO”

Santori era stato protagonista di un incontro con la Questura, che aveva chiesto alle Sardine un passo indietro: “C’è un documento che attesta che noi abbiamo fatto la richiesta per la piazza, richiesta che è stata protocollata. Ora c’è questo accordo che dà la precedenza, in campagna elettorale, ai partiti e la Questura vorrebbe che facessimo un passo indietro per dare la piazza alla Lega quando noi, rispettando la legge, abbiamo presentato una richiesta con largo anticipo“. I quattro fondatori bolognesi del movimento avevano sottolineato di avere inoltrato la richiesta a Salvini “per evitare che venga strumentalizzato un territorio ferito da una triste vicenda giudiziaria durante la campagna elettorale in corso“. Nessuna sponda da parte del Carrocio, intenzionato invece a sfruttare il più possibile un tema di campagna elettorale molto utilizzato dalla Borgonzoni per via del presunto coinvolgimento nella vicenda del sindaco Pd Andrea Carletti. Sulla vicenda è intervenuta oggi anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che in una diretta Facebook dalla località emiliana oggi ha dichiarato:”Siamo stati i primi a venire a Bibbiano e saremo gli ultimi ad andarcene. Un grande partito non può essere a conoscenza di tutto quello che fanno i suoi esponenti, dei loro errori, ma quello che non è perdonabile nel Pd è l’aver espresso solidarietà a un suo sindaco nell’ambito di un procedimento così grave“.

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