Matteo Salvini a 360° nella conferenza stampa con i giornalisti esteri in programma oggi. Il leader della Lega ha trattato i dossier più scottanti per il governo ma non solo, a partire dal capitolo riaperture: «Noi diciamo ciò che dice Draghi: riaprire quando i dati lo permettono. Non riteniamo utile e scientificamente plausibile stabilire oggi, 30 marzo, che per tutto aprile non se ne parla neanche. Come facciamo a prevederlo? Fra dieci giorni la situazione potrebbe essere diversa e migliore, sia dal punto di vista sanitario, che ospedaliero: decidere oggi che se ne riparla a maggio è un discorso sbagliato. Chiediamo che nel decreto questa previsione venga inserita, se i dati miglioreranno dopo Pasqua di poter ritornare a vivere».
Matteo Salvini è poi tornato sul capitolo Ius soli dopo la provocazione di Enrico Letta: «L’Italia è il Paese europeo che concede più cittadinanze agli extracomunitari con l’attuale legge: non si capisce per quale motivo dobbiamo cambiare la legge in maniera ancora più indiscriminata. La normativa prevede che la cittadinanza sia una scelta, la cittadinanza non è un biglietto per un giro di giostra al luna park. Ai bambini non manca nulla e viene garantito tutto: mi chiedo se in un momento di difficoltà come questo sia normale che un partito al governo faccia delle proposte su quello che divide. Lo Ius soli non è una priorità per il Parlamento e per i cittadini immigrati, che hanno ben altri problemi».
MATTEO SALVINI TRA TURCHIA E UE
«Non è all’ordine del giorno un ingresso della Lega nel Ppe», ha ribadito Matteo Salvini nel corso del suo intervento, rivelando poco dopo: «Sarò a Budapest giovedì per un trilaterale con i primi ministri di Ungheria e Polonia, che ringrazio, per ragionare non di gruppi politici, ma di una nuova idea di Europa vicina allo spirito dei padri fondatori e ai valori fondanti del nostro continente». Il segretario federale della Lega ha poi rimarcato la sua contrarietà all’ingresso di Ankara nell’Unione europea: «Io sono assolutamente contrario a qualsiasi sopravvissuta ipotesi di un ingresso della Turchia nell’Ue, il regime turco poco ha di democratico e rispettoso: penso che non si possa tollerare il ricatto sulla pelle dei profughi da parte di quello che è un regime islamista». Matteo Salvini ha poi stroncato nuovamente la gestione dei vaccini da parte dell’Ue, definita «totalmente fallimentare»: «É evidente a tutti. Stiamo ancora aspettando che qualcuno a Bruxelles paghi per questi drammatici errori».