Sta nascendo una stella del NBA: si tratta di un italianissimo, Matteo Spagnolo. Il suo nome è uscito come numero 50 al Draft Nba ed, intervistato dai colleghi di TuttoSport ha detto la sua, senza nascondere la sua felicità ed il suo entusiasmo, per un sogno che sicuramente tutti gli amanti del basket hanno fin da piccoli: “È stata intensa ed emozionante. Sono partito per fare tutto il processo pre-draft, prima a Los Angeles e poi a Chicago. Dopo ho cominciato con i workout con le varie squadre. Capitava di fare un provino al mattino in un posto, prendere l’aereo e farne un altro. Sono tornato in Italia e ho vissuto la notte del Draft a casa. È stata lunga, sono stato chiamato alle 6.30 del mattino, pazzesco, un’emozione assurda. Mi sono ritrovato nonostante la notte in bianco a saltare lo stesso dal divano“.



Una scelta nel draft che forse ci si aspettava, ma lo stesso Matteo Spagnolo preferisce stare con i piedi per terra: “Salvo i primi, non si è mai sicuri. Comunque avevo capito che c’erano possibilità, sì. Ma adesso che il draft è passato, è chiaro che è stato un punto di partenza, non di arrivo. Da qui in poi bisogna crescere e molto. C’è strada da fare“, dice Matteo Spagnolo ai microfoni di Tuttosport, dimostrando anche di essere molto maturo nelle sue parole.



Matteo Spagnolo: il suo obiettivo e modello di ispirazione

Parla di obiettivo il cestista italiano classe 2003, Matteo Spagnolo, di ruolo regista ed alto 194 cm: “L’obiettivo personale è di raggiungere l’Eurolega o la Nba dopo questa stagione. L’importante è arrivarci pronto per restare, cioè per non tornare indietro dopo un anno. Il mio riferimento continua a essere Luka Doncic, sarà per il percorso nel Real, ma lo seguo fin dai suoi inizi. È incredibile“. Nel frattempo l’atleta si gode la nazionale Italiana: “Un altro sogno, con giocatori di altissimo livello, la squadra punta a fare grandissime cose, la prima cosa è conoscere bene lo staff. A cominciare da Pozzecco“.



Si sofferma poi sullo stesso Pozzecco, il giovane cestista Matteo Spagnolo. Lo stesso cestista ha studiato, difatti, il suo allenatore, attraverso dei video: “Ho visto dei video suoi, era super. Ora è un ottimo allenatore, mette pressione senza farci dimenticare che in campo bisogna divertirsi, pur nel massimo impegno. Così si rende di più“, dice il classe 2003 nativo di Brindisi. Un estate da urlo per il giovane Matteo Spagnoli: 50esima scelta del Draft e Nazionale Italiana, e la sua carriera è appena iniziata.