A scendere in campo in difesa di Michelle Hunziker e Gerry Scotti, finiti loro malgrado in una vera e propria polemica dopo la gag sui cinesi avvenuta nella puntata di Striscia la Notizia dello scorso lunedì, c’è anche Matteo Viviani, inviato de Le Iene. Viviani, attraverso il suo profilo Instagram ha voluto fare una breve riflessione ad alta voce rispetto a quanto accaduto in questi giorni. Dopo aver riassunto la gag da parte dei due conduttori del Tg satirico di Canale 5, Matteo ha commentato: “Innanzitutto la cosa un po’ mi preoccupa perchè quando io prendo per il cul* mia moglie attraverso le Stories sul suo modo di parlare… mi aspetto da domani che la comunità russa insorga nei miei confronti!”.



A detta di Viviani, tuttavia, il problema non riguarda in prima persona Gerry e Michelle ma piuttosto ciò che tale episodio ha suscitato sui social: “sto parlando della reazione spropositata di un mucchio di persone che non si sono limitate a esprimere la loro opinione in maniera anche colorita ma li hanno massacrati di offese arrivando addirittura alle minacce. Ho letto addirittura minacce di morte che si estendevano alla famiglia, ma qua siamo fuori!”, ha commentato sconcertato il giornalista.



MATTEO VIVIANI DIFENDE MICHELLE HUNZIKER E GERRY SCOTTI

A detta di Matteo Viviani, il problema in tutta questa storia non ha nulla a che vedere con una gag innocente quanto piuttosto con “quei deficienti lì”, in riferimento a coloro che hanno inviato le loro minacce ai due conduttori. Da qui una ulteriore riflessione: “siamo sicuri che a prescindere dalla reazione sia un punto di vista corretto? Cioè, i cinesi hanno gli occhi a mandorla, è vero. Hanno determinati suoni nella propria lingua, si chiama caratteristica, peculiarità. E quindi? Non ci si può scherzare sopra?”, si è domandato Viviani. “Perché se c’è questo veto e non lo si può fare uno può anche capire che allora quella caratteristica è giudicata negativa e quindi non ci puoi scherzare sopra. Ma se così non è mi chiedo per quale motivo, se non uso termini dispregiativi, non posso scherzare su una cosa del genere”, ha proseguito. A detta di Viviani si sarebbe certamente esagerato ed a tal proposito ha concluso: “Da una parte non si può fare una battuta sugli occhi a mandorla dei cinesi, dall’altra quando accade una strage vergognosa, come quella a Charlie Hebdo, allora tutti insorgono pubblicando hashtag per difendere il diritto di satira”.