Matthew McConaughey è stato violentato quando era un ragazzino. Il 50enne attore americano premio Oscar lo ha raccontato per la prima volta nel suo libro autobiografico “Greenlights”. Quando aveva solo 15 anni, Matthew McConaughey, venne stuprato da un uomo nel retro di un van dopo avergli fatto perdere i sensi: “Fui ricattato per fare sesso per la prima volta a 15 anni – scrive l’attore premiato per Dallas Buyers Club, nel libro uscito il 20 ottobre – ero certo che sarei andato all’inferno per quel sesso pre-matrimoniale. Oggi, spero davvero che non sia così”. Un ricordo drammatico mai svelato prima, ma Matthew non si è lasciato sopraffare ed ha trovato la forza di andare avanti: «Non mi sono sentito una vittima – ha scritto ancora – avevo tante prove intorno a me del fatto che il mondo stava cospirando per rendermi felice». Il premio Oscar non ha comunque mai dimenticato la violenza subita, e forse anche per questo è stato uno dei principali supporter del Programma Eliminazione Stupri dell’Università del Texas del 2016.



MATTHEW MCCONAUGHEY E GREENLIGHTS: IL MATRIMONIO DEI GENITORI, IL RAPPORTO COL PADRE

Matthew McConaughey aveva anticipato l’uscita del suo libro attraverso un video pubblicato su Facebook in cui aveva svelato qualche dettaglio, a cominciare dal perchè del titolo “Greenlights”, che significa semafori verdi (come si vede sulla copertina), una metafora per dire apritevi, accettatevi, andate avanti, e non chiudetevi in voi stessi e sbarrarsi come dei semafori rossi. L’idea di scrivere il libro è venuta un paio d’anni fa allo stesso Matthew McConaughey, dopo aver tenuto una serie di diari: «Vediamo cosa ne è uscito fuori». Il libro è ovviamente una chicca imperdibile per i molteplici fan del divo di Hollywood visto che al suo interno vengono raccontati numerosi aneddoti, come ad esempio il matrimonio turbolento fra i genitori, ma anche il rapporto con il padre James (morto di infarto nel 1992), uomo definito burbero e rigido, ma che gli ha insegnato i principi basilari che lo hanno poi accompagnato per tutta la vita. Non a caso, durante il discorso di ringraziamento per l’Oscar del 2014, si rivolse proprio a James guardando in cielo.

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