È arrivata – proprio nella giornata di oggi, mercoledì 11 settembre 2024 – una prima condanna nei confronti di Mattia Lucarelli e Federico Apolloni (entrambi calciatori in forze ad una squadra giovanile, con il primo peraltro figlio del famoso Cristiano Lucarelli) che sono stati giudicati colpevoli per l’accusa di violenza sessuale di gruppo: a riferirlo per prima è stata l’agenzia Ansa che ha citato direttamente le carte del tribunale firmate dal Gup milanese Roberto Crepaldi che si è espresso anche nei confronti di altri tre amici dei due calciatori.



Facendo un passetto indietro, per ricostruire la vicenda che ha coinvolto Lucarelli e Apolloni dobbiamo tornare allo scorso 20 gennaio 2023 quando entrambi – per volere del Pubblico ministero Alessia Menegazzo – vennero arrestati: la denuncia a loro carico era stata presentata da una studentessa statunitense che raccontò di essere stata vittima di una (per ora, è bene dirlo, presunta) violenza sessuale nella notte tra il 26 e il 27 marzo dell’anno precedente da parte dei due calciatori e – appunto – di altri tre giovani.



Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, il gup: “Non una goliardata, ma stupro di gruppo”

Passiamo così rapidamente alle fasi dibattimentali del processo che hanno visto i legali di Mattia Lucarelli e Federico Apolloni addurre la giustificazione che la giovane presunta vittima quella notte avesse un tasso alcolemico piuttosto basso (si parlò di qualcosa come 0,5) e – dunque – fosse del tutto in grado di manifestare la sua eventuale opposizione al rapporto sessuale; mentre dai test tossicologici emerse un quadro ben più grave che parlava di una “condizione di vulnerabilità” e di uno stato di “incoscienza” da parte della 19enne.



Tornando – infine – al presente, secondo il Gup milanese i due calciatori e i loro tre amici avrebbero agito in una “vera e propria azione collettiva volta a carpire il consenso” della ragazza per compiere “atti sessuali con la maggior parte di loro”, rigettando fermamente l’ipotesi che si sia trattato di “un disinteressato momento di goliardia“: sia Lucarelli che Apolloni sono stati condannati (grazie soprattutto al rito abbreviato) a 3 anni e 7 mesi di reclusione; mentre gli altri tre amici – rimasti anonimi – hanno ricevuto pene minime di 2 anni con mesi variabili tra i 7 e gli 8 in baso al grado di coinvolgimento nella violenza sessuale.