Tornano liberi Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, calciatori che per una ventina di giorni sono stati agli arresti domiciliari per presunta violenza sessuale ai danni di una 22enne americana. Il figlio dell’ex attaccante Cristiano e l’amico, entrambi 23enni, avevano l’obbligo di dimora a Livorno e il divieto di non uscire di casa dalle 20 alle 8. A revocare la misura cautelare è stato il gap Roberto Crepaldi. La misura, relativa allo scorso 13 febbraio scorso, imponeva ai due ragazzi di non lasciare la città toscana. Secondo il giudice sarebbero venute meno le esigenze cautelari.



Come spiega Sky Tg 24, per oltre quattro mesi i due calciatori non hanno violato le prescrizioni e non hanno avuto alcun comportamento tale da far pensare a una possibile reiterazione del reato. Per loro l’udienza preliminare ci sarà a fine settembre, davanti al giudice Crepaldi. La difesa ha dato mandato ai propri consulenti di accertare lo stato di alterazione della ragazza. La studentessa americana, secondo le prime indagini, aveva bevuto: l’intenzione è stabilire quanto fosse ubriaca e dunque se fosse stato possibile dare o meno il consenso.



In attesa dell’udienza preliminare

In attesa dell’udienza preliminare nei confronti di Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, da parte della Procura è attesa una consulenza che dovrà dimostrare la ricostruzione accusatoria secondo la quale la ragazza americana, per via dei drink, non era in grado di essere minimamente lucida e dunque di dare il proprio consenso. L’inchiesta della Squadra mobile e del pm Alessia Menegazzo parla di una violenza sessuale che sarebbe avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 marzo dell’anno scorso: sono imputati anche tre amici di Lucarelli e Apolloni.



Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la vittima avrebbe chiesto un passaggio ai ragazzi, i quali tuttavia l’avrebbero portata contro la sua volontà in un appartamento, abusando di lei, che stordita dall’alcol non sarebbe stata in grado di intendere e di volere. Secondo quanto raccontato dalla giovane i due avrebbero “approfittato della stato di alterazione della vittima” e l’avrebbero “filmata a sua insaputa, cercando di non farsi scoprire, trattenendola e abusando di lei in gruppo in spregio alle manifestazioni di dissenso”. I video in questione sono a disposizione della magistratura.