Mattia Santori, consigliere comunale Pd a Bologna con delega al Turismo e storico fondatore delle Sardine, ha deciso di fare “coming out” in occasione degli Stati generali della cannabis tenutosi a Milano: “Quest’anno ho già raccolto 60 grammi di cannabis. Non solo la consumo, ma la produco per uso personale. Non è legale? Al momento l’articolo 73 del testo unico sugli stupefacenti equipara l’auto coltivazione allo spaccio, per cui io rischio sino a 6 anni di carcere: è assurdo. Non a caso le Corti riunite della Cassazione hanno già indicato ai tribunali di considerare poche piantine come uso personale. Perché il Parlamento non può semplicemente legiferare e accettare una situazione che già esiste nel Paese?”.



A riferire le parole di Santori è stato il quotidiano “La Repubblica”, che ha precisato che l’esponente del Partito democratico coltiva tre piantine e ha iniziato all’età di 18 anni: “All’inizio le scroccavo dagli amici, poi da laureato in Economia mi sono reso conto che stavo finanziando un mercato illegale, dove domanda e offerta sono malate. Mia sorella mi portò da Amsterdam dei semi, ho cominciato così: per due volte non è cresciuto niente, la terza volta è andata meglio”.



MATTIA SANTORI: “IO NON VOGLIO CHE IL MIO CONSUMO ARRICCHISCA UN CRIMINALE, PER QUESTO IL MIO È UN COMPORTAMENTO VIRTUOSO”

Mattia Santori, nel corso del suo intervento in landa milanese, ha anche descritto le modalità di coltivazione della cannabis che lui mette in pratica. Le sue dichiarazioni sono state raccolte sempre da “La Repubblica”: “Acquisto i semi da un canapaio che paga le tasse, ho comprato le mie attrezzature, e tutto questo è già legale. In questo modo so dove vanno i miei soldi. Il mercato della cannabis alimenta la criminalità organizzata. Io non voglio che il mio consumo ricreativo di una canna ogni tre giorni vada ad arricchire un criminale, per questo dico che il mio è un comportamento virtuoso. Anche se solo riesci a sottrarre dal mercato nero un 20% sarebbe già tanto”.



Secondo Santori è responsabilità della politica mantenere vivo il dibattito sui danni causati da 30 anni di politiche repressive. Crea dipendenza? “È provato scientificamente che non è così. Poi, è chiaro che occorrono politiche di intervento su un consumo problematico. Ma non è meglio allora che il tuo consulente sia un esperto che ti vende i semi e non robaccia piuttosto che un pusher nelle cui mani finiscono i minorenni? Io produco per il mio consumo personale 50 grammi all’anno, spendo 400-500 euro e so dove vanno a finire i miei soldi”.