La puntata di Che tempo che fa si è aperta con un video-collegamento con Luciana Littizzetto, cui è seguito un altro collegamento, stavolta con Mattia Santori da Bologna, dove è in corso un evento organizzato dal movimento delle Sardine. Per Santori ci sono state 40-50.000 persone che hanno preso parte alla manifestazione. Dal suo punto di vista rispetto al primo flash-mob in piazza tante cose sono cambiate, tra cui il fatto che nel capoluogo emiliano si sono voluti accreditare più di duecento giornalisti. Santori ha spiegato che le Sardine non intendono formare un partito. Ciò non toglie che il movimento voglia strutturarsi, anche perché la presenza va oltre l’Emilia-Romagna.  (aggiornamento di Bruno Zampetti)



L’IMPEGNO NON SI FERMA

Mattia Santori oggi sarà ospite di Che tempo che fa: il volto delle Sardine farà il punto della situazione del movimento nel salotto di Fabio Fazio. Come vi abbiamo raccontato, le Sardine sono pronte per il loro primo Congresso nazionale e, dopo il manifesto, tutto lascia presagire ad un loro futuro in politica. I leader del movimento hanno già smentito la possibilità, ma qualche dubbio resta. Intervenuto a Di Martedì, lo stesso Santori ha spiegato che il loro impegno non si fermerà: «E’ quello che cerchiamo di spiegare a chi fa parte del movimento delle Sardine: quando finirà la visibilità, quando finiranno i media e quando finiranno le piazze piene, siamo disposti a continuare ad impegnarci? La politica è qualcosa di talmente serio che è una fatica, io l’ho provato sulla mia pelle insieme ad altre persone che hanno fatto da referenti in questi giorni. E’ una fatica, non basta parlare o basta stare seduti: tanta gente si sta perdendo in chiacchiere». Insomma, Santori e le Sardine sembrano avere le idee chiare sul da farsi…



MATTIA SANTORI, LEADER SARDINE OSPITE A CHE TEMPO CHE FA

«Speriamo di non avere 20 anni di Matteo Salvini», ha poi recentemente affermato nell’intervista rilasciata a Mezz’ora in più, a proposito delle elezioni Regionali in Emilia Romagna. Mattia Santori ha certificato che le Sardine ed il M5s sono «diversi geneticamente», mentre il Partito Democratico è «l’unico partito che ci ha dato ascolto, è un partito che si è messo in discussione». A marzo le Sardine presenteranno una proposta di organizzazione nazionale, ma prima ci sarà l’appuntamento elettorale in Emilia, che lo stesso Santori ha definito «una prova per le Sardine». Il leader ha poi aggiunto: «Dobbiamo abituarci a leggere la società che abbiamo davanti: il risultato delle elezioni ci sarà capire se l’abbiamo saputa leggere oppure no, se siamo pronti a fare politica anche nella difficoltà. Se vince Salvini bisogna vedere se siamo pronti a fare politica, non solo a criticare i politici». E in caso di sconfitta di Salvini? «Faciliterebbe il processo di rinnovamento che è iniziato nella Sinistra, per questo l’elettorato ha una scelta decisiva da fare».

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