E’ arrivata la novità annunciata nella prova dell‘Esame di Maturità 2019 per il Liceo Classico tanto attesa. Come testo da tradurre è stato scelto un nome noto per chiunque fa questi studi, ci ha detto il professor Guido Milanese, latinista, docente all’Università Cattolica di Milano, cioè Tacito. Si tratta di un brano tratto da Historiae che riguarda la vita dell’imperatore Galba. “Penso che Tacito sia uno di quegli autori costantemente ripresi nella pratica didattica, un autore che non suscita sorpresa. Anni fa ad esempio era stato dato da tradurre Aristotele che normalmente non viene insegnato, Mentre Tacito lo si legge sempre, mi sembra una scelta ragionevole”. Altro aspetto positivo, dice ancora il professor Milanese, è che “da un paio di anni si è superata la semplice presenza della cosiddetta versione, oggi c’è una contestualizzazione che rende il testo meno misterioso. Il candidato in questo modo sa ciò di cui si parla. Quest’anno abbiamo avuto una premessa storica piuttosto generosa. C’è poi un aspetto interessante che sta nelle pretese del ministero che appaiono in calo perché il testo è molto breve”.



IL LATINISTA: TUTTE LE DIFFICOLTÀ DELLA TRADUZIONE

Le difficoltà della traduzione invece? Ci sono, in cosa consistono? “Il testo non è impraticabile ma come tutti i testi di Tacito è molto compatto, la difficoltà è questa. Se i ragazzi sono allenati a questo tipo di stile se la cavano senz’altro, altrimenti le difficoltà ci sono. Quelle lessicali tipo storico sono chiarite nelle note, il problema è la compattezza, la cosiddetta brevità dello stile di Tacito. Per quanto riguarda la traduzione, abbiamo una certa difficoltà nella frase, l’ultima, quella che comincia con ‘Ibi tre et vigint…’ che è essenziale per le domande successive, potrebbe dare qualche problema”: Invece la novità introdotta quest’anno, soprattutto il paragone con il testo greco di Plutarco sempre dedicato all’imperatore Galba? “Su questo avrei due osservazioni. In se stessa l’idea è buona procedendo nei prossimi anni alternando latino e greco. Però il problema lo vedo nelle domande. La comparazione scelta a proposito della strategia di un testo e dell’altro mi sembra un po’ troppo per lo studente liceale, non vorrei che si finisse con chiacchiere da bar, cioè a banalizzare la risposta perché non si è in grado di affrontarla. Anche la differenza tra biografia e storiografia mi è sembrata alquanto complessa per uno studente della quinta liceo”.



Intervista di Paolo Vites

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