Nel Question Time alla Camera la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha annunciato le linee guida preparate dal Miur per l’imminente Esame di Maturità 2020: come già anticipato quest’anno, per via dell’emergenza Covid-19, gli Esami di Stato si terranno in presenza – ovvero con gli alunni in classe – e dovrebbero durare non più di un’ora. Lo ha chiarito la stessa Ministra Azzolina rispondendo alle domande dei parlamentari dopo l’interpellanza dei gruppi politici: la struttura della Maturità 2020 vedrà come primo step una discussione di un elaborato concernente le discipline di indirizzo, a seguito un breve testo, oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana durante il V anno e infine un’analisi del materiale scelto dalla commissione.
Così sarà strutturato pressappoco l’esame in classe che fornirà di fatto l’unica prova di Maturità secondo le ultime direttive del Ministero: «Nonostante la grave situazione emergenziale che sta attraversando il nostro Paese, anche quest’anno l’esame di Stato sarà serio», conferma Azzolina alla Camera dei Deputati, «prova diversa rispetto agli anni precedenti, che terrà inevitabilmente conto tanto delle esigenze di sicurezza della salute, quanto delle difficoltà negli apprendimenti affrontate dagli studenti proprio a causa dell’emergenza non ancora conclusa». L’esame di Maturità sarà invece in videoconferenza solo nel caso in cui le condizioni epidemiologiche e le eventuali disposizioni delle autorità competenti lo richiedano espressamente.
COME SARÀ LA MATURITÀ 2020
«La prova si svolgerà davanti ad una commissione composta da membri interni e un presidente esterno, in modo che gli studenti possano essere valutati dai docenti che conoscono il loro percorso di studio. Nella predisposizione dei materiali e nella preliminare assegnazione ai candidati, si terrà conto del percorso didattico effettivamente svolto», ha poi piegato nel Question Time sempre la titolare dell’Istruzione Lucia Azzolina, ribadendo quanto già contenuto nelle precedenti linee guida che a breve saranno rese ufficiali con un’ordinanza del Miur sugli Esami di Stato che si terranno il prossimo 17 giugno come prima data della sessione unica. «La prova potrà valere fino a 40 punti, mentre il peso dei crediti complessivi sarà ricalibrato fino ad un massimo di 60 punti. Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio minimo di 60/100 per conseguire il diploma», ha concluso la Ministra Azzolina chiudendo la tematica sulla Maturità.
SCUOLE RIAPERTE A SETTEMBRE; LE IPOTESI
Per quanto riguarda invece il tema molto delicato della riapertura delle scuole dopo l’emergenza coronavirus a settembre, i dubbi e le diverse ipotesi formulate nelle scorse settimane non sono state per nulla fugate: «Ribadisco che l’ipotesi di una ‘didattica mista’ per la scuola secondaria, fondata sull’integrazione della didattica tradizionale con quella a distanza, rappresenta solo una delle possibili idee allo studio, vagliata e decisa già in altri Paesi europei. Sono al vaglio del comitato, da me nominato, molteplici soluzioni finalizzate a contemperare diverse esigenze come le varie fasce d’età degli studenti, lo stato delle strutture scolastiche, la specificità delle diverse realtà territoriali oltre, naturalmente, al livello della minaccia di contagio».
Infine, tenendo conto della situazione altrettanto delicata per la scuola dell’infanzia e in generale per i bambini 0-6 anni, la Ministra dell’Istruzione ha spiegato nell’ultima interrogazione «sono allo studio del Governo le soluzioni più idonee per scongiurare le nefaste conseguenze della chiusura di nidi e materne private e convenzionate causa coronavirus proprio perché coscienti che le scuole paritarie svolgono un ruolo di particolare delicatezza nel nostro sistema di istruzione. Sulla ripresa delle attività scolastiche ribadisco che il Comitato di esperti, costituito nell’ambito del ministero, sta studiando varie soluzioni che andranno soppesate e calibrate, per tenere conto delle diverse esigenze ed istanze, da quelle dei bambini delle scuole d’infanzia e delle primarie fino a quelle dei maturandi, oltre che condivise con tutto il Governo, il Parlamento, con un lavoro, già avviato, insieme alle Regioni e gli Enti locali, riuniti in un tavolo permanente».