Gli studenti, giocoforza, ci saranno, i commissari… chissà: questo è il clamoroso scenario che si staglia all’orizzonte quando mancano ormai meno di 20 giorni alla maturità 2020, che questa volta, complice la pandemia di Coronavirus, prevede lo svolgimento dei soli colloqui orali a partire dal prossimo 17 giugno. Come riferito dal quotidiano “La Repubblica” all’interno di un interessante approfondimento, mancano i presidenti di commissione, a tal punto da indurre i provveditori di tutta Italia a prendere contatto telefonico con i dirigenti scolastici in pensione e con i presidi delle scuole primarie. Il motivo di questo clima di incertezza che gravita attorno ai nomi dei commissari designati è presto spiegato: soprattutto per quelli chiamati a supervisionare l’esame di Stato nelle grandi città, è forte la paura del contagio da Covid-19, tanto che molti hanno declinato gentilmente l’invito. Inoltre, non deve passare in secondo piano il fatto che molti docenti sono impegnati nelle commissione interna del proprio istituto scolastico e, pertanto, si riduce la disponibilità per il ruolo di presidente esterno.



MATURITÀ 2020: SCENARIO CLAMOROSO

“La Repubblica”, nel suo report sulla maturità 2020 e sul difficoltoso reperimento dei commissari, fornisce anche alcuni numeri alquanto significativi, utili a inquadrare al meglio la situazione complicata che va delineandosi. In Lombardia, ad esempio, le commissioni sono 1.797, ma al momento i presidenti che hanno dato la disponibilità sono 1.027, mentre in Piemonte, su 815 presidenti di commissione, al 21 maggio solo 671 avevano detto sì. Non più roseo il quadro che si presenta in Toscana, con 150 commissari esterni che mancano all’appello. Qualora non si riuscisse a far fronte a questa improvvisa carestia, cosa accadrebbe? Una soluzione, secondo il quotidiano, sarebbe quella di allungare le tempistiche della maturità 2020, inserendo lo stesso presidente in più commissioni. Per completezza, va detto che per il ruolo di commissario interno molti docenti hanno già chiesto di poter assistere agli esami in collegamento video da casa propria: insomma, il Coronavirus incute davvero timore.

Leggi anche

SCUOLA/ Stefano, Sara e il test di infermieristica: la realtà non è un sognoSCUOLA/ "Chi sono io per i miei prof?", così lo Stato tradisce la domanda di Gabriele