Il Ministero dell’Istruzione, vista l’emergenza-carenza commissari a 16 giorni dall’esame di Maturità 2020, ha deciso di precettare diversi Presidenti di Commissione che andranno a colmare il “vuoto” pari al 10% emerso dalle non-risposte dei docenti agli uffici scolastici regionali. La direttrice generale degli ordinamenti Miur Maria Assunta Palermo ha comunicato in videoconferenza che bisogna fare al più presto per garantire a tutti gli studenti «il diritto costituzionale ad essere esaminati da commissioni regolarmente costituite». Nelle prossime ore verrà preparata l’ordinanza ministeriale dove si assicurerà «il reperimento urgente dei presidenti delle commissioni d’esame conclusivo del secondo ciclo».
I problemi sono sparsi a macchia d’olio in tutta Italia: in Lombardia mancano ancora 770 nomine su 1890 commissioni, con la città di Milano che ha solo 270 commissioni d’esame già formate sulle 588 presenti. Ma problematiche dagli uffici scolastici si segnalano anche in Toscana, Veneto ed Emilia Romagna, ovvero tutte le Regioni dove il coronavirus ha colpito maggiormente: come anticipa Repubblica, l’ordinanza della Ministra Azzolina fornirà ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali «lo strumento normativo per provvedere alle nomine d’ufficio». Tradotto in termini poveri, per la scelta dei docenti non saranno più necessari dieci anni di anzianità di ruolo e come ultima, estrema possibilità, sarà possibile che verranno assegnate commissioni diverse allo stesso presidente. (agg. di Niccolò Magnani)
ALLARME MATURITÀ: MANCANO I COMMISSARI
Soltanto nei giorni scorsi “Il Sussidiario”, riprendendo lo scoop lanciato da “La Repubblica”, raccontava sulle proprie colonne le difficoltà emerse nel reperimento di un numero sufficiente di commissari esterni per garantire in tutt’Italia la regolarità del colloquio orale della maturità 2020, della quale, per giunta, costituirà l’unica prova a causa dell’emergenza Coronavirus, che ha impedito il canonico svolgimento delle tre prove scritte. Ebbene, i dati emersi quest’oggi, lunedì 1° giugno, sono tutt’altro che rassicuranti in tal senso: a poco più di 15 giorni dall’inizio dell’esame di Stato (i primi candidati si presenteranno nei rispettivi istituti d’istruzione superiore a partire da mercoledì 17 giugno, ndr), la percentuale relativa ai presidenti “mancanti” è a dir poco preoccupante. Secondo il Ministero dell’Istruzione deve ancora essere individuato il 10% dei commissari esterni, con particolari criticità segnalate nelle regioni dello Stivale più flagellate dall’emergenza Covid-19. Sarebbe infatti la paura del contagio a frenare l’accettazione delle designazioni, innescando così uno spiacevole effetto domino che ricade esclusivamente sulla maturità 2020. Per questa ragione, viene segnalata come imminente un’ordinanza che potrebbe derogare ai tradizionali dieci anni di anzianità richiesti ai presidenti per poter esercitare il loro ruolo alla guida della commissione esaminatrice. Inoltre, non deve passare in secondo piano il fatto che molti docenti sono impegnati nelle commissione interna del proprio istituto scolastico e, pertanto, si riduce la disponibilità per il ruolo di presidente esterno.