Maturità 2020 ai tempi del Coronavirus: è ancora polemica tra le diverse parti in causa e nelle ultime ore è arrivato anche l’immancabile ricorso in extremis al Tar che potrebbe rimettere tutto in discussione. Infatti un gruppo Facebook di docenti siciliani (ma non solo loro) “Maturità 2020 online” si è opposta alla modalità dell’Esame di Stato in presenza come annunciato dalla Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e pare che sullo stesso piano vi siano anche molti genitori. Da qui il ricorso d’urgenza al tribunale del Tar per far sì che venga bloccata questa modalità di svolgimento affinché invece l’esame per coloro che quest’anno completano il proprio percorso di studi obbligatorio venga svolto unicamente online. Insomma c’è chi non si rassegna a dover organizzare una Maturità in presenza del collegio docenti dato che rileverebbero diverse criticità e alcuni rischi per la salute pubblica: nel documento redatto dal suddetto gruppo si legge come tra le suddette criticità vi siano quelle di provvedere alla pulizia dei locali e all’acquisto di dispositivi di protezione individuale per i prof, personale ATA e gli stessi studenti, la difficoltà a far rispettare il distanziamento sociale e dover restare fermi per 5-6 ore in aula con mascherine e per giunta in estate; non ultima l’autodichiarazione del proprio stato di salute che implica una responsabilità senza alcuna conseguenza giuridica o scientifica per lo stesso soggetto.



MATURITA’ 2020, ALCUNI DOCENTI CONTRO IL COLLOQUIO IN AULA

Insomma, un bel rebus da risolvere dato che nelle scorse settimane la titolare del dicastero per l’Istruzione aveva visto aprirsi pure un fronte tra coloro che invece vedono come il fumo negli occhi un Esame di Stato 2020 solo online, sottolineandone i rischi e alcune possibili situazioni di irregolarità. Apre che tuttavia di fronte al ricorso d’urgenza al Tar presentato dai docenti siciliani il Ministero si sia già messo di traverso anche perché al momento questo gruppo di insegnanti contrari all’esame in presenza è composto solo da 500 persone (poche delle quali dal Nord Italia), senza dimenticare che in altre regioni già si sta cominciando ad approntare tutto per le prove con i relativi documenti dei collegi docenti e sono stati oramai quasi tutti designati i presidenti delle varie commissioni nonostante alcune difficoltà. Insomma anche una protesta a livello geografico se il ricorso è partito soprattutto dai docenti del Sud anche se, come rivela un sondaggio riportato dal “Corriere della Sera”, ad esempio su un campione di 2000 docenti circa il 70% ha comunque paura di tornare a scuola per l’esame per via di un potenziale contagio.

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