Maturità 2020 a distanza, come la didattica in questi ultimi mesi. Ma stando alle ultime ipotesi al vaglio sull’Esame di Stato, potrebbero esserci delle novità. Il decreto dell’8 aprile 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, oggi comincia il suo viaggio parlamentare per la conversione in legge. Al suo interno sono ipotizzati due scenari tra cui scegliere ed è previsto che il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina emani un’ordinanza per confermare una procedura di svolgimento o l’altra. Se si torna a scuola entro il 18 maggio 2020, si può sostenere la Maturità in presenza, con la seconda prova che è predisposta dalla commissione d’esame. Se invece non si torna a scuola entro il 18 maggio 2020, ci sarà solo un colloquio orale. Ma ormai le probabilità che si concretizzi il primo scenario sono ormai remote, visto che si parla di rientro a scuola a settembre. E allora come cambia concretamente l’Esame di Stato con il secondo scenario? Visto che si profila il solo colloquio orale, gli studenti si chiedono come debba svolgersi lo stesso.
MATURITÀ 2020, STUDENTI A SCUOLA E DOCENTI A CASA?
Il decreto dell’8 aprile prevede che il colloquio della Maturità 2020 possa svolgersi a distanza, ma si pone il problema della connessione dei ragazzi e il rischio che possano essere “aiutati” a casa. Per questo il sottosegretario Giuseppe De Cristofaro aveva ipotizzato esami orali a distanza ma svolti a scuola. Quindi dovrebbero essere i docenti della commissione a restare a casa. Lo riporta Orizzonte Scuola, secondo cui non ci sarebbero problemi di connessione per gli studenti né potrebbe configurarsi il rischio di eventuali aiuti. In questo caso bisognerebbe garantire la sanificazione dei locali, l’ingresso degli studenti uno alla volta e la presenza in aula di qualche altra unità di personale che svolga la sorveglianza. Secondo Paola Senesi, dirigente del Giulio Cesare di Roma, l’ipotesi è realizzabile. «Lo studente potrebbe essere ascoltato in sicurezza, senza il rischio che la connessione possa saltare improvvisamente – riporta Il Messaggero -. In questo modo verrebbe rispettato anche il momento della maturità: il ricordo di quell’esame tanto importante per i ragazzi».