Il ministro Azzolina ha firmato la prima ordinanza sulla Maturità 2020. Lo ha annunciato su Twitter spiegando che è stata modificata la commissione, che sarà quindi composta da sei membri interni e il presidente esterno. «Gli studenti avranno un esame serio, ma saranno valutati da chi ne conosce il percorso scolastico». Sul sito del Miur è stata pubblicata l’ordinanza, nella quale è precisata la procedura di nomina. «Ciascun consiglio di classe designa i commissari, anche riunendosi in modalità a distanza». Inoltre, il consiglio di classe deve tenere conto di precisi criteri. Ad esempio, i commissari sono designati tra i docenti appartenenti al consiglio di classe, titolari dell’insegnamento, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato. Nell’ordinanza sulla Maturità 2020 si chiarisce anche che «può essere designato come commissario un docente la cui classe di concorso sia diversa da quella prevista dal quadro orario ordinamentale per la disciplina selezionata, purché insegni la disciplina stessa nella classe terminale di riferimento». (agg. di Silvana Palazzo)



MATURITÀ 2020, AZZOLINA FIRMA ORDINANZA

Maturità 2020, finalmente è arrivata l’ufficialità: cambia la composizione della commissione dell’esame di Stato, tutti i sei membri che la compongono saranno interni, mentre solo il presidente sarà un professore esterno. A darne annuncio è stato il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, che ieri ha firmato la prima ordinanza attuativa del decreto legge del 6 aprile 2020 su esami e valutazione. Ecco le parole dell’esponente M5s: «In questo modo gli studenti saranno valutati da docenti che conoscono il loro percorso e quanto realmente fatto durante questo particolare anno scolastico. Vogliamo un esame di Stato serio, vero, che tenga conto anche delle difficoltà affrontate a causa dell’emergenza ancora in atto». Ricordiamo che il presidente sarà nominato dagli uffici scolastici regionali, mentre i commissari dai consigli di classe.



MATURITÀ 2020, CAMBIA LA COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE

Da definire invece la tipologia di esame per la maturità 2020: l’ultima ipotesi è quella di un unico colloquio orale a distanza, con l’alunno in aula e la commissione d’esame a casa. Solo uno scenario, per il momento, considerando che il decreto dell’8 aprile 2020 prevede anche la possibilità che, in caso di rientro a scuola entro il 18 maggio 2020, ci sia una seconda prova predisposta dalla commissione d’esame. Ovviamente, il primo scenario sembra lasciare spazio al secondo, poiché è sempre più probabile un ritorno a scuola solo nel mese di settembre. Un’ipotesi che era stata approvata da Paola Senesi, dirigente del Giulio Cesare di Roma: «Lo studente potrebbe essere ascoltato in sicurezza, senza il rischio che la connessione possa saltare improvvisamente. In questo modo verrebbe rispettato anche il momento della maturità: il ricordo di quell’esame tanto importante per i ragazzi», le sue parole a Il Messaggero.