Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha fornito tre pareri in merito agli esami di Stato di primo e secondo ciclo, quindi per Maturità 2021 ed esame terza media. Dunque, è prevista a breve l’ordinanza del Ministro dell’Istruzione. In generale, è stata accolta positivamente la formula proposta per l’emergenza Covid. Nello specifico, nella riunione plenaria che si è svolta ieri in modalità telematica, in merito agli esami di Stato nel secondo ciclo, il CSPI – riferisce Cisl Scuola – ha valutato positivamente la decisione di confermare per la Maturità 2021, quindi anche per questo anno scolastico, le modalità di svolgimento previste per l’anno scorso. A tal proposito, ha espresso l’auspicio che i consigli di classe consentano gli alunni di vivere serenamente l’esame tramite un colloquio che valorizzi il percorso scolastico svolto e le competenze acquisite.



Inoltre, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione suggerisce che vengano privilegiate per l’elaborato e il colloquio d’esame «la prospettiva multidisciplinare e la possibilità di valorizzare sia le competenze disciplinari e trasversali sia quelle individuali e personali di ciascun candidato», così da scongiurare una impostazione rigida e schematica dell’esame.



MATURITÀ 2021 E ESAME TERZA MEDIA: PARERI CSPI

Per quanto riguarda il secondo parere, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha evidenziato la mancata indicazione della data entro cui i consigli di classe sono chiamati a nominare i commissari interni. In merito all’esame di terza media, quindi gli esami di Stato nel primo ciclo, il CSPI ha accolto positivamente il provvedimento, perché tiene conto delle necessità formative degli studenti che hanno vissuto un’alternanza tra lezioni in presenza e didattica a distanza. Inoltre, salvaguarda l’accertamento degli esiti in relazione al profilo dello studente, in continuità con quanto accaduto l’anno scorso. Ma ha suggerito di rendere esplicito nella nota di accompagnamento all’ordinanza che «la partecipazione alle prove INVALSI non rappresenta requisito di ammissione all’esame di Stato». E ha consigliato di porre particolare attenzione agli studenti che hanno bisogni educativi speciali, i quali in questo periodo di emergenza hanno vissuto maggiori difficoltà, non solo nell’inclusione sociale, ma anche in relazione allo svolgimento del percorso scolastico.

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