Dopo settimane di didattica a distanza, gli studenti italiano tornano a scuola. Con il rientro in classe, però, si riaccende il dibattito sulla Maturità 2021. I presidi chiedono una prova scritta oltre all’esame orale, ma potrebbero esserci novità anche su Invalsi. Sollecitata sul tema durante l’intervista ad Agorà, su Rai 3, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha dichiarato: «Nel giro di pochi giorni decideremo, gli studenti hanno bisogno di certezze. Noi stiamo ascoltando tutti, famiglie, sindacati, docenti e studenti. Loro, gli studenti, vorrebbero un esame serio ma che sia simile se non uguale a quello dell’anno scorso. Questo è l’orientamento».



Dunque, nelle prossime ore verrà presa una decisione (anche per quanto riguarda Invalsi). Si aspetta una Maturità diversa anche il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. «Sicuramente sarà diversa da quella ordinaria, perché le condizioni sono diverse, sarebbe irrealistico pretendere di svolgere un esame di maturità come quando non c’era la pandemia», la sua premessa ai microfoni di Sky Tg24.



MATURITA’, TORNA AMMISSIONE MA NIENTE INVALSI

D’altra parte, i presidi ritengono che sia possibile pianificare una Maturità 2021 più consistente rispetto a quella dell’anno scolastico precedente. «Credo che rispetto all’anno scorso si possa pensare a un esame più consistente», ha dichiarato Antonello Giannelli, presidente Anp a Sky Tg24. «Al momento è prematuro identificare un format, ma per il momento è ipotizzabile almeno una prova scritta oltre a quella orale. Dipende molto anche dal piano vaccinale: se potessimo contare su una vaccinazione diffusa per quell’epoca sarebbe diverso». Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, il ministero dell’Istruzione è orientato verso la conferma del “format” della Maturità 2021.



L’idea è di un maxi-orale in presenza dal 16 giugno e di dare più peso al curriculum degli ultimi 3 anni. Farebbe eccezione il ripristino del giudizio di ammissione, che terrà conto del percorso scolastico, ma niente Invalsi. Le prove Invalsi di quinta superiore dovrebbero essere eliminate del tutto, lasciando invece quelle di seconda oltre che di terza media e di II e V primaria. A sancirlo dovrebbe essere un’ordinanza della ministra Lucia Azzolina attesa appunto a giorni, che poi verrà inviata al Consiglio superiore della pubblica istruzione per il parere di rito da emanare entro sette giorni.