La maturità 2022 registrerà il ritorno delle prove scritte? Questo è il grande quesito al quale, nei prossimi mesi, sono chiamati a rispondere il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e i suoi collaboratori. L’esponente della Giunta Draghi, intervenuto in videocollegamento nel corso di un dibattito a Bologna con gli studenti del liceo “Malpighi”, ha dichiarato: “Abbiamo fatto esami di Stato in presenza, scelto una via a cui do un giudizio positivo. Ho visto tesine sviluppate anche con strumenti multimediali molto sofisticati. Noi adesso stiamo valutando questa esperienza, come stiamo valutando le esperienze precedenti, e definiremo in tempo adeguato, prima di quanto avveniva negli anni passati, le modalità di svolgimento dell’esame di maturità di quest’anno”.

Bianchi ha poi aggiunto: “Capisco che chi ha svolto questo ciclo di studi lo ha fatto in una situazione molto difficile, però non è domandando degli sconti che andiamo incontro al bisogno di crescita dei ragazzi. Ci sarà un esame che sarà di maturità”.

MATURITÀ 2022, BIANCHI: “LA SCUOLA DEVE ESSERE SEMPRE PIÙ ATTUALE”

Il ministro Bianchi ha successivamente asserito, come si evince dalle sue dichiarazioni, riprese da “Orizzonte Scuola”, che la scuola deve essere sempre più il modo in cui tutti sono in grado di usare tutti gli strumenti della propria epoca e non “di esser usati. Penso al telefonino, al computer, cioè all’intelligenza artificiale. Ma bisogna farlo con capacità critica. Bisogna saper leggere l’attualità. Quando studi filosofia, devi entrare con capacità critica nel dibattito vax contro no vax, ma sei fortunato di poter usare la lettura critica che parte da Kant, che non è un libro da mettere nella biblioteca, bensì lo strumento concettuale con cui puoi affrontare il mondo di oggi”.

Al momento, pertanto, non è dato sapersi se assisteremo a un ritorno degli scritti all’esame di maturità 2022, ma ci sono già alcune certezze, a partire dalla data: al momento, si sa che si partirà alle 8.30 del 22 giugno per l’eventuale prima prova scritta, come stabilito dall’ordinanza ministeriale 191 del 23 giugno. Ammesso, ovviamente, che questa abbia regolare svolgimento.