Manca poco all’inizio degli esami di maturità e, sebbene si debbano affrontare più prove tra scritti e orale, certamente è quella di italiano che concentra tutte le ansie e le paure della “notte prima degli esami”. Sulla base di tanti anni di esperienza sul campo e di quanto detto ai miei alunni, ecco alcuni consigli e considerazioni per affrontarle con uno sguardo diverso proprio a partire dal primo scritto. Ci vorrà un po’ per leggerli, ma immaginate che sia il tempo da dedicare ad una delle tracce che avrete davanti quella mattina, dunque pazienza!
1. “L’occhio vuole la sua parte” recita un proverbio e un’altra massima, per quanto possa non essere sempre condivisibile, dice che “la prima impressione è quella che vale”. Essendo l’inizio dell’esame, è il momento in cui ci si presenta alla commissione e soprattutto ai commissari esterni, un po’ come quando si incontrano per la prima volta i genitori della fidanzata o del fidanzato: essere cordiali, salutare, non agitarsi, non dare troppo nell’occhio, indossare un abbigliamento adeguato, sobrio e semplice, non da spiaggia, ma neanche troppo coperti quasi a voler nascondere qualcosa. Attirando inutilmente l’attenzione su di sé il primo giorno, l’indomani, quando la prova sarà più impegnativa e potrebbe essere necessario qualche lecito aiuto, il rischio sarà di essere tenuto d’occhio particolarmente.
2. La prova di italiano, per quanto complessa, è accessibile a tutti, considerata la varietà di scelta tra le tracce, e almeno una fattibile ci sarà! Evitare, dunque, di cercare aiuti esterni nascosti qua e là, anziché concentrarsi per scegliere la traccia più adatta, leggerla con calma e scrivere le prime idee da approfondire in seguito.
3. Non bisogna avere fretta e non prendere impegni quel giorno prima delle ore 16, visto che sono previste 6 ore! Usarle tutte? Sì, se utile, ma non dilungarsi inutilmente, poiché la giusta misura è sempre meglio in questi casi. Le ore migliori da sfruttare per l’ideazione e la produzione sono certamente le prime tre, quelle in cui si è più freschi; dopo è il tempo per ricopiare, rileggere, affinare. In fondo, per molti sarà l’ultimo compito di italiano della vita, perché non goderselo pienamente?
4. Avere con sé il proprio vocabolario in buone condizioni, che non sia quello della scuola primaria o secondaria di primo grado o qualche volume raro trovato a casa oppure a tomi separati; in quelle ore sarà il nostro migliore amico!
5. Occhio alla grafia. Dedicare del tempo per far sì che sia facilmente leggibile, perché far faticare in tal senso un commissario durante la correzione graverà sulla valutazione. Portare con sé più di una penna dello stesso colore, non rossa e che non sia di quelle che macchiano facilmente.
6. Ricevuto il plico con le tracce, dedicare la prima ora alla lettura attenta di ciascuna, evitando di fermarsi alla prima o alla seconda, poiché ci sembra che facciano già per noi. Solo dopo averle lette tutte, operare la propria scelta.
7. Un modo per capire tra più tracce possibili quella su cui scrivere di più e meglio è la stesura di una scaletta di argomenti da approfondire oppure di una sorta di mappa concettuale; dove avremo più temi, idee, argomenti, approfondimenti, allora sì che potremo tuffarci nella scrittura. Inoltre, non è mai il caso di iniziare a scrivere subito; prima conviene creare uno schema da seguire.
8. Aver già fatto un tema simile a casa o averlo con sé fotocopiato in formato mini non può essere un motivo di scelta, visto che non è detto che la traccia corrisponda esattamente ed è accaduto che per troppa sicurezza e superficialità si andasse persino fuori tema.
9. Ogni traccia è divisa in sezioni e va letta più volte per intero, meglio con una matita o un evidenziatore in mano per segnare e mettere in luce i punti chiave. Fondamentale è evidenziare le domande, perché a quelle bisogna rispondere nella stesura! Può trarre in inganno la parte iniziale, di solito un testo o la parte di un testo, che è il riferimento principale certamente, ma le consegne potrebbero andare oltre e non fermarsi là.
10. Una regola d’oro nello scrivere è essere semplici, tuttavia mai banali! Vale sia per la forma sia per i contenuti. I periodi troppo lunghi sono rischiosi, quelli troppo brevi più da scrittura sul web.
11. Qualora si sbagliasse qualcosa, non preoccuparsi troppo; nel caso di una correzione da fare, tagliare la parte errata con una linea, lasciando il testo visibile, dunque non usare scolorine, bianchetti, cancellini.
12. Non esiste una lunghezza standard per un buon compito. Il consiglio è di scrivere almeno 4-5 colonne piene che sono una buona media, considerato che è un compito della Maturità e che si svolge in 6 ore. Allungare il brodo andando a capo inutilmente, allargando la grafia, aggiungendo aggettivi o avverbi non serve!
13. È apprezzabile e apprezzato arricchire il testo con riferimenti ad altre discipline, a studi o passioni personali (es. musica, libri, serie tv o web, fumetti, ecc.), all’attualità.
14. I commissari (anche gli esterni) non sono dei nemici, quindi si può chiedere aiuto quando necessario.
15. Non avere fretta di consegnare: non è una gara, soprattutto non farlo se non si è letto e riletto più volte l’elaborato con il vocabolario pronto all’uso.
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