Come funziona l’Esame di Stato alla Maturità se lo stanno ancora domandando ancora molti, perché il via sarà tra poche ore, il 19 giugno 2024. Prima di questa data i maturandi sanno già quello che è il loro credito scolastico, ovvero il punteggio di base assegnato loro in base al rendimento durante gli ultimi tre anni della scuola superiore. Il massimo è di 40 punti, gli altri 60 a disposizione, verranno definiti in base alle due prove scritte e a quella orale. A questi si aggiungono i 5 punti bonus che la commissione può decidere di assegnare agli alunni più meritevoli, che abbiano ottenuto almeno 30 punti di base e almeno 50 punti nelle prove.
Prima dell’inizio degli esami di Maturità gli studenti hanno dovuto consegnare il cosiddetto “Capolavoro”, una novità degli ultimi anni: non si tratta di un elaborato soggetto a giudizio, ma che può aiutare i membri della commissione a comprendere quelle che sono le caratteristiche dell’alunno che si trovano di fronte, soprattutto al momento della prova orale. Esso è infatti un documento, testuale o multimediale, che mette in mostra le competenze fino a quel momento acquisite dal maturando in relazione alle sue passioni e preferenze. È importante crearlo e sceglierlo con attenzione proprio perché potrebbe condizionare le domande dei professori o semplicemente gli spunti di conversazione con questi ultimi.
Le prove di esame della Maturità 2024: come funzionano
Per quanto riguarda invece l’Esame di Stato in sé e le prove che compongono la Maturità 2024, invece, le tappe sono tre: la prima prova è come di consueto quella del tema di italiano, universale per tutti gli istituti, che si svolgerà il 19 giugno 2024. Gli studenti avranno la possibilità di scegliere tra sette tracce diverse. Il giorno seguente, il 20 giugno, invece, sarà il momento della seconda prova, quella specifica per ogni indirizzo: al classico sarà il greco, mentre allo scientifico la matematica. Per l’esame orale, la data viene definita da istituto a istituto, alcune classi potrebbero tornare in aula già il 24 giugno. In questa occasione il candidato dovrà analizzare il materiale proposto dalla commissione, legandolo in modo fluido alle diverse discipline. L’obiettivo è che ci sia dialogo interdisciplinare, inoltre lo studente dovrà parlare delle esperienze svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e rispondere ad alcune domande di educazione civica.
La valutazione di tutte e tre le prove spetterà alla commissione mista assegnata alla classe, che è composta da tre membri interni e tre esterni. Anche il presidente è esterno e viene nominato dall’Ufficio Scolastico Regionale (USR).