C’è grande attesa attorno alle tracce che a brevissimo verranno scelte per la Prima prova della Maturità 2024 – che si terrà in tutto il nostro paese mercoledì 19 giugno, a partire dalle ore 8:30 – con moltissimi osservatori che danno quasi per certo almeno un tema inerente all’Intelligenza artificiale: una delle questioni più rilevanti dell’ultimo anno e già oggetto a più riprese di numerosi incontri tra i leader mondiali, da ultimo il G7 pugliese con l’eccezionale presenza di Papa Francesco. Tra queste righe per cercare di dare una mano a tutti i preoccupati studenti che affronteranno la Maturità 2024 abbiamo deciso di partire dall’origine dell’Intelligenza artificiale (che risale a ben prima dei tempi moderni), per arrivare agli ultimi sviluppi, a tutte le preoccupazioni e ad alcuni aspetti più ‘tecnici’ che potrebbero tornare utili per fare un figurone nella Prima prova.



Il punto di partenza – com’è ovvio e scontato che sia – è proprio l’origine di questa tecnologia sempre più presente nella nostra vita di tutti i giorni (spesso in forme sconosciute), che risale addirittura al 1956 per voce dell’informatico John McCarthy che coniò il termine ‘Intelligenza artificiale’ associandolo ad una pseudo scienza mista all’ingegneria del “fare macchine intelligenti”. Un discorso diverso, invece, riguarda la cosiddetta IA generativa – nella quale possiamo racchiudere il famoso ChatGPT – che risale al 2018 ed è nata attorno al concetto di ‘deep learning’, al quale arriveremo tra pochissime righe.



Cos’è l’Intelligenza artificiale: differenza tra Generativa e Generale, i LLM e esempi di applicazione

Parlando di Intelligenza artificiale – ed è importante tenerlo a mente nel caso decidiate di fare proprio la Prima prova della Maturità 2024 su questo tema – è necessario distinguere tra quella ‘Generale’ e la già citata ‘Generativa’; ma potreste partire dal fatto che funzionano più o meno nello stesso modo. Si tratta, infatti, di una fitta ed articolata serie di algoritmi, istruzioni e regole che permettono alla macchina (ovviamente il computer) di svolgere alcuni compiti al posto dell’essere umano: nel caso dell’IA Generale i compiti possono andare dalla risoluzione di problemi matematici o fisici, fino all’effettiva capacità di decidere come risolvere un problema, ma li lista sarebbe veramente troppo lunga; mentre nel caso dell’Intelligenza artificiale Generativa lo scopo finale è quello di restituire all’utente un’immagine, un testo, un video, un file audio e qualsiasi altra cosa partendo da un testo (tecnicamente ‘prompt’) che viene fornito alla macchina in input.



Ad oggi gli esempi di IA Generale già integrata nella vita di tutti i giorni sono parecchi, a partire da quella che gestisce l’ordine di visualizzazione dei contenuti sui social network (basato sulle preferenze e gli interessi dell’utente, sulle sue interazioni e sulle persone con cui scambia più messaggi e like), fino ad arrivare a veri e propri tool decisionali in sperimentazione in alcuni uffici per lo svolgimento di compiti automatici e ripetitivi. Dall’altra parte, invece, l’esempio più lampante di Intelligenza artificiale Generativa è il già citato ChatGPT (considerato più o meno unanimemente il modello più avanzato ed ‘intelligente’), ma anche il concorrente Gemini di Google, ma non mancano neppure Midjourney (dedicato interamente alla creazione di immagini), Suno (per le canzoni) e Sora (video).

Se nella Prima prova della Maturità 2024 uscisse il tema sull’Intelligenza artificiale e si decidesse di parlare di quella Generativa, sarebbe importante ricordare anche il discorso sul deep learning: si tratta della modalità usata per ‘addestrare’ l’Intelligenza artificiale fornendole una serie di modelli che creeranno il ‘cervello’ della macchina (chiamato tecnicamente Large Language Models). Il collegamento potrebbe essere il con il fatto che i testi creati dall’IA non sono ‘reali’, ma unioni di tantissimi differenti frasi trovare (il più delle volte) in rete e assemblate per sembrare coerenti.

I rischi e le sfide future dell’Intelligenza artificiale

Necessaria – sempre nella Prima prova della Maturità 2024 – anche una digressione sui rischi e sulle sfide che nascono in seno all’Intelligenza artificiale, perché seppur si tratti di una rivoluzione potenzialmente epocale in grado di cambiare il modo in cui ci approcciamo alle informazioni, allo studio e anche al mondo del lavoro; moltissimi critici sono preoccupati dal fatto che in un futuro neppure troppo lontano l’Intelligenza artificiale potrebbe diventare più ‘intelligente’ dell’essere umano, aprendo a scenari catastrofici di predominio della macchina sugli umani.

Ipotesi che neppur gli stessi creatori e supporter dell’IA smentiscono categoricamente e che hanno portato alla formulazione di alcuni impianti normativi: il più ampio e sviluppato – almeno per ora – è l’AI Act approvato dal Parlamento UE pochi mesi fa, ma c’è anche un testo simile già discusso dal presidente USA Joe Biden. Per ricollegarsi all’attualità, sul tema dell’Intelligenza artificiale è intervenuto anche pochissimi giorni fa Papa Francesco durante il G7 a presidenza italiana, con il chiaro intento di chiedere ai ‘Grandi 7’ regole ancora più precise affinché questa importante nuova tecnologia non sottometta l’uomo.

Non da ultimo, si potrebbe riallacciare tutto il discorso al dibattito scolastico sull’uso dell’IA Generativa, tra docenti che temono un futuro in cui gli studenti non faranno più personalmente nessun compito e i ragazzi che sfruttano una tecnologia inaffidabile e piena di fake news. Quest’ultimo – infatti – è il più grande rischio dell’Intelligenza artificiale simile a ChatGPT: la diffusione della disinformazione e il fenomeno del deep fake.