C’è tanta attualità nella prima prova scritta di italiano della Maturità 2024, anche nelle tracce che non propongono tematiche spiccatamente contemporanee come la terza tipologia, e questo è uno dei motivi per i quali lo svolgimento corretto dell’esame è alla portata degli studenti. Ciò vale anche per le tracce letterarie della prima prova, quelle della tipologia A, la cosiddetta analisi del testo di una poesia o prosa, che ci propone due autori di spicco del ‘900 come Giuseppe Ungaretti, con la poesia “Pellegrinaggio” tratta dalla raccolta “Vita d’un uomo”, e Luigi Pirandello, con un estratto dai “Quaderni di Serafino Gubbio operatore”. Se il primo offre una testimonianza dell’esperienza della guerra, l’altro invita a una riflessione sulla relazione tra uomo e macchina nell’era del progresso tecnologico. “Come ha detto il ministro, sono tracce assolutamente abbordabili e che i ragazzi possono svolgere tranquillamente, perché si tratta di testi importanti e ampiamente studiati”, ci spiega il professor Carlo Bortolozzo, saggista, critico letterario e insegnante di lettere al Liceo delle Scienze Umane “C. Montanari” di Verona.
I suoi consigli per uno svolgimento corretto della prima prova della Maturità 2024 offrono la possibilità di capire i possibili collegamenti, ma senza prescindere da un esame attento dei testi, per poi “confrontarli con la propria esperienza e con quella dei nostri giorni”. Quindi, si può offrire un riflesso personale, ma anche collettivo optando per la prima traccia, quella della poesia di Ungaretti o della prosa di Pirandello, perché “entrambi favoriscono un approccio personale”. Ad esempio, il tema della guerra può essere collegato alle opere di altri artisti.
I POSSIBILI COLLEGAMENTI DELLE TRACCE DELLA MATURITÀ 2024
Nel caso di Ungaretti, suscita una riflessione riguardo “qual è l’esigenza imperiosa della pace dei nostri giorni e quali sono le minacce alla pace oggi”. Un parallelismo con l’attualità è favorito anche dalla prosa di Pirandello, il cui testo è “profetico”, come evidenziato da Bortolozzo, perché “lo ha scritto cento anni fa, ma delineando già i pericoli di un progresso incontrollato, senza una prospettiva e regolamentazione etica”. Quindi, nello svolgimento corretto di entrambe le tracce della prima prova si può spiegare cosa vuol dire ciò anche alla luce delle prospettive dei nostri tempi, basti pensare all’intelligenza artificiale. Quindi, per l’insegnante le due tracce letterarie, su cui si è soffermato in un editoriale per IlSussidiario.net, offrono un tipo di approccio a due livelli, uno personale, l’altro sociale.
L’attualità sembra essere la parola d’ordine di questa Maturità, visto che il testo argomentativo, la tipologia B, propone tre brani che analizzano concetti “vicini” anche per i più giovani: dall’analisi della guerra fredda di Giuseppe Galasso con “Storia d’Europa”, che si sofferma sul ruolo dell’equilibrio del terrore nella seconda parte del ‘900 (equilibrio che sembra precario nei nostri giorni, quindi si può analizzare l’efficacia nei nostri giorni e fare collegamenti con altri autori che ne hanno parlato), al valore del patrimonio artistico e culturale evidenziato da Maria Agostina Cabiddu in un testo pubblicato dalla rivista AIC, su cui si può fare una riflessione personale sull’importanza anche dal punto di vista dell’identità collettiva, fino al valore del silenzio su cui la giornalista Nicoletta Polla-Mattiot ha scritto il libro che ha ispirato una delle tracce della prima prova della Maturità 2024.
DAL SILENZIO ALL’IMPERFEZIONE E L’ERA DIGITALE
La traccia su Galasso, ad esempio, è molto “stimolante” per Bortolozzo, perché “è un periodo molto studiato e si estende in qualche modo ai nostri giorni”. Una riflessione personale è richiesta anche nello svolgimento corretto della traccia sul silenzio, che contrasta in un’epoca così frenetica e “rumorosa”, in cui le voci si accavallano. Un concetto quest’ultimo che si ritrova tra l’altro nell’ultima traccia, con Maurizio Caminito che analizza la trasformazione della scrittura nell’era digitale: siamo passati, infatti, dal diario che è un viaggio dentro se stessi ai social e ai blog che invece sono rivolti agli altri e rischiano di rendere il racconto personale meno autentico.
Tra le tracce della prima prova che hanno incuriosito i giovani e ‘sfidanti’ c’è senza dubbio anche quella sull’Elogio dell’imperfezione di Rita Levi Montalcini, un libro che lo stesso Bortolozzo ha citato spesso nell’ultimo anno scolastico: “Sembra fatto apposta per venire incontro all’ansia che hanno i ragazzi”. Infatti, se si interpreta l’imperfezione come stimolo alla crescita e al miglioramento, non può che essere un concetto “liberante”, anziché un freno. Sembra vivo e forte il legame tra ieri e oggi, visto che vengono proposte tematiche che stiamo rivivendo, seppur in modo diverso, dagli orrori della guerra al concetto di resilienza.