Maurizio Costanzo è sempre stato abituato a scoprire talenti, un po’ come la moglie, Maria De Filippi. “In linea di massima – ha dichiarato il giornalista – non portiamo il lavoro a casa. Magari sono io a fare a lei qualche domanda ogni tanto su qualche personaggio di ‘Uomini e Donne’ che mi diverte…”. Fra pochi giorni Costanzo celebrerà le nozze d’argento con Maria De Filippi, alla quale ha dichiarato un pensiero in diretta: “Tu sei la donna nella mano della quale vorrei morire”. A tal proposito, Maurizio Costanzo ha sottolineato che “l’amore è essere amici, il volersi bene, essere solidali l’uno con l’altro, essere pronti a correre in soccorso l’uno dell’altro“. In merito ai suoi quattro nipoti, ha dichiarato: “Il nipote ti dà il senso della continuità ed è molto importante per i nonni, così come i nonni sono fondamentali per i nipoti”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
MAURIZIO COSTANZO: “ANDREOTTI SI DICHIARÒ ALLA MOGLIE AL CIMITERO”
Il celebre giornalista Maurizio Costanzo è intervenuto a “C’è Tempo per…” in collegamento video con lo studio della trasmissione condotta da Beppe Convertini e Anna Falchi, partendo da un retroscena curioso sui suoi esordi: “Quando io nel 1970 facevo Radio Rai ero sconosciuto e gli ascoltatori mi chiedevano come fossi esteticamente, io rispondevo, mentendo, di essere come Mal dei Primitives”. Qual è stata la prima intervista importante fatta dal consorte di Maria De Filippi? “La feci in televisione con Giulio Andreotti, che era presidente del Consiglio e che mi affascinava, perché mi confidò che aveva fatto la dichiarazione d’amore alla moglie al cimitero, ma ne ho fatte tante anche alla radio”. Come si prepara una buona intervista? “Seguo molto l’istinto, seguo le prime domande che mi vengono in mente”. Poi Costanzo ha citato Piero Angela: “Per tenere lontano l’Alzheimer, non bisogna tenere il cervello inoperoso e inseguire sempre nuovi progetti”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Maurizio Costanzo: “La tv è una malattia mentale”
Maurizio Costanzo è tra gli ospiti della nuova puntata di “C’è tempo per“, lo spin-off di Unomattina Estate condotto da Beppe Convertini e Anna Falchi su Raiuno. Il giornalista e conduttore televisivo è pronto a raccontarsi tra vita professionale e privata, soffermandosi principalmente sul mondo della tv e sui progetti futuri. Nonostante il lockdown e la quarantena, Costanzo non si mai fermato; anzi è tornato più forte che mai con un nuovo programma trasmesso il sabato sulla Rai “Storie di un’Italiana”. Intervistato da Il Corriere della Sera, il giornalista e conduttore parlando proprio di tv ha detto: “un tempo c’era l’avanspettacolo, c’era il cabaret: erano grandi serbatoi di talenti da cui attingere. Il problema di oggi è che mancano le fonti di approvvigionamento dove trovare grandi intrattenitori. Per 55 minuti di trasmissione si lavorava più di una settimana. Le prime risse televisive sono arrivate al Costanzo Show, ma oggi mi annoio quando vedo le risse costruite!”. Parole che risuonano come delle velate frecciate ai programmi in onda oggi in tv come reality show oppure i vari show firmati da Barbara d’Urso.
Maurizio Costanzo: “Nel mio studio ci sono 12 schermi sintonizzati su 12 canali”
Non solo, nella lunga intervista concessa al Corriere della Sera, Maurizio Costanzo ha anche raccontato come ha trascorso i mesi della quarantena per via della pandemia da Coronavirus. Il giornalista e conduttore è stato naturalmente a casa con la moglie Maria De Filippi, ma non hai mai perso di vista nemmeno un attimo di quello che accadeva in tv. Come? A rivelarlo è stato proprio Costanzo che ha dichiarato: “nel mio studio ci sono 12 schermi sintonizzati su 12 canali. Riconosco che è una forma di malattia mentale!”. Una dichiarazione che non sorprende considerando che Costanzo è uno dei mostri sacri viventi della vecchia grande scuola televisiva. Il giornalista, pronto a tornare nei prossimi mesi in tv con una nuovissima edizione del “Maurizio Costanzo Show”, ha poi dedicato un pensiero anche a tutte quelle persone che si sono ritrovate costrette a stare in casa: “ho pensato agli italiani costretti in casa, sui divani, in particolare alle persone più avanti negli anni, da ciò è nato lo sforzo di rispolverarne la maniera delle vecchie trasmissioni della Rai, che hanno attraversato la storia del Paese. E’ anche un modo per rendere omaggio a questa azienda e a chi l’ha fatta!”.