Maurizio Costanzo: “Comprai una Porsche, non arrivavo ai pedali”

Maurizio Costanzo ha recentemente rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nella quale ha parlato del suo nuovo libro “Smemorabilia, catalogo sentimentale degli oggetti perduti“. “Abitudini superate da una società che cambia e oggetti messi da parte”, spiega, perché “non mi piace ricordare, ma ancora meno amo dimenticare”. Durante l’intervista ha poi ripercorso parte della sua vita e delle sue esperienze, esattamente come nel nuovo libro.



“Spero di essere rimasto intatto dentro”, racconta Maurizio Costanzo del suo rapporto con il potere, “non ho mai valicato il limite“, ma ammette anche che “per gestire il potere occorre una dose di cattiveria. Quella ce l’ho e credo si veda”. Una cattiveria che secondo lui è “curiosità, voglia di tirar fuori la verità da chi non vorrebbe dirla”. “Non ho mai voluto arricchirmi”, racconta, “il mio rapporto col denaro è minimo (..) non lo spreco, non subisco il fascino dell’accumulo”. “Con i primi guadagni”, ricorda, “mi comprai una Porsche. Non arrivavo nemmeno ai pedali“, ma confessa anche che “per fortuna mia e degli automobilisti romani, non guido più dal 1976”. Il discorso è poi passato sulla memoria, che secondo Maurizio Costanzo “sa cancellare alcune cose” come gli appuntamenti mancati e i treni persi, “quelli più amari li ho dimenticati”.



Maurizio Costanzo e le sue memorie d’amore

Ma se si parla di memoria, non si può che parlare anche di memorie amorose, e Maurizio Costanzo nella sua intervista al Corriere, ci tiene a sottolineare che “l’uomo non apprende nulla dall’esperienza”. Con tempo, in amore, “si capisce perché ci si lascia, meno perché ci si era messi assieme”. Sui nomi, ovviamente, preferisce lasciar perdere, ma su uno non si lascia pregare, quello di Maria De Filippi. “Vivere per me Maria“, spiega nell’intervista.

“Decenni fa ebbi una storia con una donna sposata“, racconta Maurizio Costanzo, “il marito sporse denuncia, arrivarono i carabinieri. Per fortuna eravamo vestiti”, scherza. “Fecero la famosa prova della mano sotto le lenzuola per vedere se il letto fosse caldo. La prova fallì, niente denuncia”. Mentre oggi “l’adulterio di un tempo (che era considerato reato penale, ndr.) è l’occasione per un sorriso”. Sul corteggiamento non ha dubbi, “tutto passa per il web”, mentre per lui “si fa con la pazienza, le attenzioni, l’ascolto”. Ai suoi tempi “sono stato un corteggiatore tenace“, racconta, “senza mai, sia assolutamente ben chiaro, sfociare nella barbarie della molestia”.