Negli ultimi tempi Maurizio Costanzo era chiuso di sapere cosa c’è dopo la morte. Ne parlava con Giorgio Assumma, suo migliore amico da 50 anni. Il giornalista e conduttore conobbe l’ex presidente Siae, avvocato e confidente di molte stelle di cinema e tv nel 1973 e da allora sono stati grandi amici. «Non lo so, però si va a stare meglio», gli ha risposto in uno dei suoi ultimi colloqui. Voleva sapere anche se ci fosse un televisore, per non annoiarsi. «Vabbè, allora facciamo che chi arriva primo aspetta l’altro», conclusero. Si telefonavano almeno una volta al giorno, prendevano il caffè ogni lunedì e mercoledì davanti alla Rai, Maurizio Costanzo gli chiedeva un parere su ogni progetto, anche per aspetti legali. «Mai uno screzio». Giorgio Assumma ne parla al Corriere della Sera, ricordando che al teatro Parioli c’era sempre un posto in prima fila per lui per il Maurizio Costanzo Show. «“Se ci sei tu io mi sento più tranquillo”. L’unica volta che mancai gli misero la bomba in via Fauro. Da allora Maurizio mi fece promettere che non avrei più perso una puntata».
Fu proprio lui a presentargli Maria De Filippi. «Era una brillante laureata in legge, consulente dell’associazione fonografici italiani, a Milano. La sentivo spesso. Mi chiese se potevo trovarle un moderatore famoso per un convegno sulla pirateria discografica a margine della Mostra di Venezia». Visto che Pippo Baudo e Bruno Vespa erano impegnati, Giorgio Assumma pensò a Maurizio Costanzo. «Maria venne a prenderci in aeroporto, lui manco la guardò, quasi seccato. Al Lido, scesi dalla barca, si fece sotto un fotografo. Al che Maurizio le disse secco: “Per favore, dottoressa, mi resti lontana, non voglio paparazzate”. E anche a cena la fece sedere dall’altra parte del tavolo».
IL LEGAME CON MARIA DE FILIPPI E L’ULTIMA TELEFONATA
Tornarono a Roma e per due volte l’aereo rischiò per turbolenze. «Il pilota atterrò in verticale, manovra rischiosissima, che paura. “Siamo stati fortunati, oggi comincia una nuova vita”, commentammo una volta a terra», prosegue Giorgio Assumma al Corriere della Sera. Dieci giorni dopo il primo incontro, vide Maria De Filippi in un bar. «“Sono venuta a trovare una zia”. Finsi di crederle. Il lunedì Maurizio mi disse: “Sai, quella dottoressa De Filippi è in gamba, la vorrei come assistente”. E così andò». Il resto è storia nota: il matrimonio in Campidoglio celebrato nel 1995 da Francesco Rutelli e il ricevimento alla villa dell’amico. «“Grazie a te ho trovato la donna che sognavo, quella che vorrei guardare negli occhi quando me ne andrò”, mi confidò». Prima di conoscerla Maurizio Costanzo non aveva mai fatto una vacanza e non si era mai messo a dieta. «È arrivata Maria che lo teneva a stecchetto e chiedeva alle segretarie di farle la spia, se il marito sgarrava. Maurizio di nascosto si comprava le caramelle». Giorgio Assumma e Maurizio Costanzo si sono sentiti giovedì per l’ultima volta. Gli telefonò in clinica e sembrava stare meglio: «Aveva superato bene il piccolo intervento, una sciocchezza, nessuno di noi era preparato al peggio. Era di ottimo umore». Parlarono di lavoro, di una nuova sceneggiatura per il cinema e di un contratto televisivo. «Mi ha salutato così: “Ci vediamo presto, tanto non questa, ma la prossima settimana esco”. E invece una polmonite se l’è portato via. Il giorno dopo è morto. Era il mio unico vero amico. Adesso con chi parlerò?».