Tornato a DiMartedì dopo alcune settimane di assenza, Maurizio Costanzo è tornato e si è scontrato con il professor Ugo Mattei, giurista no vax e no green pass esponente della commissione “Dubbio e precauzione”. Quest’ultimo ha attaccato il governo: “Ricattare le persone mettendole in condizione di doversi vaccinale per non perdere il lavoro è infame. Si può dire che va tutto bene grazie ai vaccini, ma non è una proposizione scientifica, bensì di fede, come gran parte di ciò che si dice. La verità è che si sa molto poco”. Il giornalista e conduttore ha replicato usando l’arma dell’ironia: “Non credo ci sia ricatto e costrizione. Ho avuto occasione di andare a Mosca per lavoro. Lì tutte le mattine trovavo la valigia aperta e controllata, quella è costrizione. Il Green pass è una necessità”.
Ma il professor Ugo Mattei ha usato proprio l’esempio di Maurizio Costanzo per rispondergli: “Questo esempio spiega la nostra preoccupazione: nel mondo attuale si controllano le cose non aprendo le valigie, ma entrando nei dati sensibili, senza neppure la possibilità di sapere se sei controllato. A Mosca al mattino ti alzavi e ti accorgevi che ti avevano aperto la valigia, oggi il Green pass riproduce un modello di controllo sociale molto simile a quello delle dittature”.
COSTANZO A MATTEI “CON TUTTA LA SIMPATIA MA…”
“Si dovrebbero investire più soldi nella sanità di prossimità. Non c’è serietà nell’affrontare le cose”, ha rilanciato il professor Ugo Mattei, che a DiMartedì ha tirato in ballo anche la Grecia. “È il Paese piombato nelle grinfie della Troika che dedica 9 miliardi di euro alla sanità. Mi sembra ci sia un’incoerenza tra l’enfasi sui vaccini e la scarsa attenzione alla struttura sanitaria, che andrebbe rafforzata in modo significativo”. Dal canto suo Maurizio Costanzo senza giri di parole gli ha subito chiesto se sia vaccinato. “No, mi sono vaccinato per tutto tranne che per il Covid-19. Secondo molti questo vaccino è una terapia sanitaria differente, con una struttura sanitaria, passato come vaccino perché ci sono precise ragioni giuridiche. È più facile riconoscerlo come vaccino che come medicinale”. Tutti in studio sgomenti e senza parole.
Maurizio Costanzo, forse consapevole di ciò ha strappato un sorriso a tutti con ironia: “I suoi familiari, i suoi vicini e i suoi colleghi che dicono del fatto che lei non è vaccinato? Mi pare che lei viva una vita d’inferno con tutta la simpatia…”. Ma il giurista no vax e no green pass ha replicato seriamente: “Il grande equivoco è considerare i vaccinati non contagiosi, questo equivoco rende green pass e super green pass giuridicamenti insostenibili”. In studio a contestare le sue affermazioni molti esperti, tra cui Annalisa Capuano, professoressa ordinaria Vanvitelli SIF: “Sta dicendo una serie di inesattezze”.