Maurizio De Giovanni contro la canzone di Geolier: l’attacco social

Nelle ultime ore si è incendiata una polemica social legata a I p’ me, tu p tè, il brano che Geolier porterà in gara al Festival di Sanremo 2024. A scatenare il dibattito è una critica mossa da Maurizio De Giovanni nei confronti del testo della canzone, che a suo dire conterrebbe diversi errori di scrittura non in linea con il vero dialetto napoletano. Con un post condiviso su Facebook, lo scrittore de Il commissario Ricciardi e I Bastardi di Pizzofalcone ha espresso il suo pensiero a tal riguardo difendendo il napoletano.



È una lingua antica e bellissima, con la quale sono stati scritti capolavori immensi. È un patrimonio comune, ha un suono meraviglioso, unisce il maschile e il femminile come fa l’amore. Non merita questo strazio“, scrive sui social stroncando il testo di Geolier. L’attacco prosegue così: “P.S. Basta chiamare qualcuno e farsi aiutare. Un po’ di umiltà“.



Maurizio De Giovanni: “Il napoletano è una lingua, ha una sua scrittura e…

L’attacco di Maurizio De Giovanni ha inevitabilmente scatenato il dibattito sui social, tra chi ha sostenuto il suo pensiero e chi invece ha preso le difese di Geolier. Nel post Facebook, per evitare le polemiche e spegnerle sul nascere, lo scrittore ha così specificato: “Evidentemente è necessaria una precisazione, che francamente mi sembrava così ovvia da non aver bisogno di essere esplicitata. Non c’è da parte mia alcun giudizio sull’artista, il suo valore musicale o il suo successo che peraltro gli auguro con tutto il cuore da conterraneo e tifoso di ogni espressione positiva del territorio. Il napoletano è una lingua, ha una sua scrittura e questa ha diritto al rispetto. Chiaro, adesso?“.



Infine, aggiunge un ulteriore precisazione, ribadendo la necessità di affidarsi alla scrittura corretta del vero dialetto napoletano: “Qui non si tratta di scomodare Di Giacomo, Viviani o De Filippo. Andate a vedere la scrittura dei testi di Pino Daniele. Sono tutti disponibili in rete. Guardate come sono scritti“.