Mancano diversi mesi all’elezione del presidente della Repubblica, ma le prime strategie stanno per essere messe a punto. Maurizio Gasparri è uno dei veterani del Parlamento ed ai microfoni de L’aria che tira estate ha spiegato: «Molte volte il presidente esce fuori a sorpresa, nessuno avrebbe messo Pertini o Mattarella in un toto-nomi. Spesso si entra Papi e si esce cardinali. Da quarant’anni ci sono presidenti di Sinistra, Pertini e Cossiga facevano parte della Sinistra. Scalfaro è stato uno dei più ostili avversari del Centrodestra. Sarebbe ora che ci fosse un po’ di alternanza».



É difficile prospettare cosa accadrà nel 2022, ma il Centrodestra deve avere un ruolo importante per Maurizio Gasparri: «Il M5s è molto frantumato, non so cosa farà, ma c’è il voto segreto: non bisogna contare i voti dei partiti, con il voto segreto Prodi fu impallinato da Pd e renziani. Il Centrodestra in questa votazione, che coinvolge più di mille soggetti, avrà 450 persone. Io credo che sarebbe giusto in un equilibrio democratico che il presidente della Repubblica non fosse sgradito alla nostra area politica».



MAURIZIO GASPARRI: “NON VOTEREI LA CARTABIA”

Un dato è certo, Maurizio Gasparri è per un capo dello Stato dal profilo politico: «Io sono contrario ai tecnici, non voterei mai la Cartabia e non ho votato Ciampi. Non conosco le sue doti politiche, è brava ma non la voterò. Sono per una soluzione di area politica-culturale». Poi Maurizio Gasparri ha commentato così l’ipotesi di una rielezione di Mattarella fino a fine legislatura: «Se è vero che il Centrodestra potrebbe vincere le elezioni politiche del 2023, ci converrebbe una conferma a termine di Mattarella per poter eleggere un presidente della Repubblica a propria scelta. Questa eventualità farà sì che la proroga di Mattarella non ci sarà: il Pd potrebbe perdere la partita quando invece nel 2022 può fare la sua parte».

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