Com’è morto Maurizio Gucci? Chi l’ha ucciso?

Maurizio Gucci, come è morto? Il figlio unico di Rodolfo Gucci e Sandra Ravel è stato assassinato il 27 marzo del 1995. Chi l’ha ucciso? Classe 1948, Maurizio Gucci è nato il 26 settembre a Firenze, nipote di Guccio Gucci, fondatore della celebre casa di moda. Giovanissimo si trasferisce a New York per lavorare nell’azienda di famiglia con lo zio Aldo Gucci. Dopo dieci anni d’esperienza in America, Maurizio torna a Milano e dopo la morte del padre prende la direzione della società dopo una lunga battaglia con lo zio Aldo. Nel 1988 vende il 47.8% dell’azienda al fondo d’investimento Investcorp, che è arrivato a possedere il 100% delle azioni nel 1993, estromettendo la famiglia toscana.



La vita di Maurizio Gucci cambia quando incontra ad una festa Patrizia Reggiani Martinelli. E’ il 1970 e da quel momento i due cominciano a frequentarsi e si innamorano. Nel 1972 si sposano con una cerimonia celebrata presso la Chiesa di San Sepolcro a Milano nonostante il no del padre Rodolfo Gucci. Dal loro amore sono nate due figlie: Alessandra Gucci nata nel 1976 e Allegra Gucci nata nel 1981. Il matrimonio con Patrizia Reggiani termina dodici anni dopo, ma solo nel 1992 i due ottengono il divorzio ufficiale.



La morte di Maurizio Gucci: Patrizia Reggiani mandante dell’omicidio

Maurizio Gucci muore il 27 marzo del 1995. Il direttore di Gucci stava entrando nell’ufficio della sua nuova società quando viene ucciso da Benedetto Ceraulo con quattro colpi di arma da fuoco. Il commissario Filippo Ninni è incaricato delle indagini che arrivano ad una svolta quando Gabriele Carpanese fa il nome di Ivano Savioni come ben informato sui fatti. Savioni conosce Giuseppina Auriemma, grande amica di Patrizia Reggiani. Le indagini arrivano ad una svolta grazie a delle intercettazioni telefoniche tra Savioni e Giuseppina Auriemma in cui si evince il ruolo di Patrizia Reggiani come mandante dell’omicidio.



Il 31 gennaio 1997 Patrizia Reggiani viene arrestata. Nel documentario “Lady Gucci – La storia di Patrizia Reggiani” di Ninni si ascolta: “le chiesi se sapeva per quale motivo fossimo lì e lei rispose in maniera molto fredda: Sì, per l’omicidio di mio marito. Aveva indossato tutti i suoi gioielli e una pelliccia vistosa. Le consigliai di lasciarli a casa perché sarebbe stata portata in carcere ma lei mi disse: I miei gioielli e la mia pelliccia vanno dove vado io”. A novembre 1998 Patrizia Reggiani viene condannata a 29 anni di carcere come mandante dell’omicidio così come Orazio Cicala, autista del killer. Infine Benedetto Ceraulo viene condannato all’ergastolo come assassino materiale, mentre Giuseppina Auriemma a 25 anni di reclusione per favoreggiamento e Ivano Savioni a 26 anni come organizzatore dell’assassinio.