«A rischio in Italia la tenuta democratica»: Maurizio Landini senza troppi giri di parole ai microfoni di Repubblica. Il segretario generale della Cgil è tornato sul dramma di Biandrate, con il giovane sindacalista morto travolto da un camion nel corso di un picchetto, sottolineando di non aver mai visto nulla di simile. E bisogna fare i conti con la guerra della logistica: «Quella logica permea tutte le attività di servizio alla manifattura. Siamo di fronte ad uno sgretolamento del tessuto sociale, ad un imbarbarimento delle relazioni umane. Così si mette a rischio anche la tenuta della democrazia».



Un’espressione forte, ma Maurizio Landini non ritiene di esagerare. Il sindacalista ha ricordato che l’Italia è un Paese fondato sul lavoro, ma in questo momento storico «domina lo sfruttamento del lavoro, la precarietà del lavoro, l’insicurezza del lavoro». «Si è passati dalla tutela del lavoro al disprezzo del lavoro», ha rincarato il 59enne, che ha poi citato tre recenti fatti di cronaca (la morte della povera Luana, il dramma del Mottarone e la tragedia di Novara) per rafforzare il concetto: «Sono legati dalla stessa logica: il tempo di vita e di lavoro viene piegato al mercato e al profitto e non alla centralità della persona. Questa assenza di vincoli sociali mette a rischio anche la tenuta democratica di un Paese. Dove stiamo andando?».



MAURIZIO LANDINI: “SERVE PROROGA BLOCCO LICENZIAMENTI”

Nel corso della lunga intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica, Maurizio Landini è poi tornato sul blocco dei licenziamenti, con il governo che non sembra orientato ad accogliere la proposta dei sindacati di un nuova proroga. Il numero uno della Cgil ha ribadito che il 26 giugno è in programma una protesta di piazza per chiedere ancora una volta la proroga dello stop ai licenziamenti, senza dimenticare l’estensione degli ammortizzatori sociali e di incentivare le strade alternative ai licenziamenti, dai contratti di solidarietà a quelli di espansione: «Il governo ci convochi e faccia ripartire il dialogo sociale cosìcostruiremo un’Italia migliore». Maurizio Landini ha invocato un «un nuovo Statuto con il riconoscimento degli stessi diritti alle persone che per vivere devono lavorare. La Cgil ha presentato in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare, siamo pronti a confrontarci con tutti. Ma serve anche una legge che misuri l’effettiva rappresentanza dei sindacati e dei datori di lavoro, per estendere a tutti l’efficacia dei contratti nazionali».

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