Maurizio Landini rilancia il Mes e manda un messaggio al Governo sul blocco dei licenziamenti, ma non solo: il segretario generale della Cgil a 360° nella lunga intervista rilasciata ai microfoni de La Stampa. L’erede di Susanna Camusso ha lanciato la proposta di un nuovo contratto sociale, stilato con il Governo e le parti coinvolte: un patto che deve andare ad agire su Fisco, ammortizzatori, formazione e scuola.



Senza dimenticare il rinnovo dei contratti di lavoro: «Mentre aumentano le diseguaglianze e il rischio di rivolta sociale, un vaccino che servirebbe è per un lavoro stabile che si opponga alla precarietà». E non manca l’affondo Confindustria, che ha rilanciato una riduzione del contratto nazionale e più accordi di secondo livello: «Siamo alle solite, è una ricetta vecchia di vent’anni. La realtà è che non si è esteso il secondo livello, sono fioriti i contratti pirata e sono state fatte leggi che derogano ai contratti nazionali».



MAURIZIO LANDINI: “USIAMO I SOLDI UE, ANCHE IL MES”

«Più che “patto sociale” lo chiamerei “contratto sociale”, come fece Jean-Jacques Rousseau nel 1762 nel discorso sulle diseguaglianze per una cittadinanza fondata su pari diritti. E, soprattutto, lo scriverei subito, senza perdere tempo», il giudizio di Maurizio Landini ai microfoni di Marco Zatterin per La Stampa, evidenziando la necessità di cambiare l’economia ma anche le relazioni.

Come dicevamo, non è mancato un commento sui fondi europei ed in particolare sul Mes, il tanto discusso fondo salva-Stati: «Le risorse Ue vanno utilizzate tutte, quelle di Sure per la rimodulazione della cassa e dell’orario di lavoro, come il sostegno della sanità. È un passo da compiere». Il segretario Cgil ha però tenuto a precisare in tal senso: «Deve essere chiaro che il Mes non va utilizzato per cancellare l’Irap, come ho sentito chiedere da Confindustria».