In audizione alla commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha annunciato che la lotta contro l’evasione fiscale si combatte anche con i social media. Infatti, per contrastarla sarà esteso il terreno di indagine anche a quanto viene svelato da «professionisti e imprenditori» sul proprio tenore di vita tramite i social. Il riferimento è in particolare alle procedure di attuazione del concordato preventivo biennale. «L’evasione fiscale è come un macigno, tipo il terrorismo. Quando abbiamo 80-100 miliardi di evasione fiscale capiamo che si deve tutti collaborare, nel rispetto dei dati personali. Bisogna fare un passo avanti per permettere all’amministrazione finanziaria di lavorare sul versante del data scraping», ha dichiarato Leo, come riportato dal Corriere della Sera.



Per implementare il data scraping, cioè l’uso dei social in funzione anti evasione, il governo sta lavorando con l’Agenzia delle Entrate e Sogei. «Già abbiamo iniziato a ragionare col Garante della Privacy e da parte loro c’è assoluta disponibilità, ferma restando la tutela dei dati personali», aggiunge Maurizio Leo. Infatti, per poter esaminare i contenuti che le persone condividono sui social in chiave anti-evasione è necessario un accordo con l’Autorità garante della Privacy.



SIRI (LEGA) FRENA: “NON È NEL PROGRAMMA DI GOVERNO”

«Oggi, molto spesso, professionisti o imprenditori vanno su internet, sui social, e dicono siamo stati in vacanza alle Maldive, siamo stati in quel particolare ristorante», ha dichiarato il viceministro dell’Economia in audizione. Si tratta di elementi che, secondo Maurizio Leo, «devono corroborare le proposte che vengono fatte» in tema di concordato fiscale. Più in generale, riguardo il concordato preventivo biennale, Leo ha assicurato che non si abbassa la guardia: «Quelli che non aderiranno al concordato entreranno in liste selettive, per vedere se effettivamente non hanno potuto realizzare questi compensi. Ma se si vede che ci sono delle anomalie, là si deve intervenire».



Ma le dichiarazioni di Leo sull’evasione potrebbero accendere uno scontro nella maggioranza. Armando Siri, consigliere per le politiche economiche della Lega, sui social si è detto «meravigliato» delle parole del viceministro dell’Economia e parlato di «caccia alle streghe» che «esonda i confini del programma di governo, che in politica economica e fiscale ha l’obiettivo di ridurre il carico fiscale raggiungendo una flat tax al 15% per tutti e semplificare gli adempimenti». Per Siri «la persecuzione della vita privata dei cittadini a fini fiscali» va lasciata con gli slogan «come prerogativa della peggiore ideologia illiberale».