Lo chiama “calciomercato” e lo definisce del tutto “fallito” viste le dimissioni presentate ieri da Conte al Quirinale: Maurizio Lupi, Presidente di “Noi con l’Italia”, stronca l’ipotesi di un “Conte-ter” alla vigilia delle Consultazioni che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella terrà da oggi fino a venerdì prossimo per capire come risolvere la crisi di Governo aperta da Italia Viva.



«Se non c’è all’orizzonte un esecutivo forte allora si sciolgano le Camere e ci sia un governo tecnico per ridare la parola agli italiani. Il voto non è una bestemmia e non può essere Giuseppe Conte a portare il Paese alle elezioni», così Lupi nell’intervista al Messaggero il giorno dopo l’ennesimo vertice del Centrodestra nel quale è stata decisa la linea unitaria e compatta nella delegazione che si presenterà venerdì al Quirinale. Le larghe intese e o “l’unità nazionale” potrebbero essere le alternative ad un Governo Conte-ter, ma per Lupi occorre essere chiari: «La responsabilità è sempre per costruire concretamente il bene comune. E in ogni caso poi è sbagliato rivolgere appelli solo ad una parte del centrodestra. Comunque il Pd e il Movimento 5 stelle non vogliono Lega e Fdi. Quindi il problema non si pone».



LA CRISI DI GOVERNO E IL CENTRODESTRA

Andare ad elezioni però rappresenta altre incognite, specie per il momento storico particolare che viviamo con la pandemia Covid: ma non possono essere scartate a priori come invece il Centrosinistra pone come “veto” entrando nelle Consultazioni, «Non scarto affatto le elezioni. Un conto è parlarne con una legislatura appena iniziata, un altro – qualora il presidente della Repubblica valutasse che non ci sono le condizioni per continuare con questo Parlamento – presupporre adesso le urne. Con il voto la democrazia si rafforza».

Per Lupi la maggioranza non deve usare l’arma del “ricatto” come la crisi pandemica o il Recovery che non arriva se si continua con l’instabilità politica: «Come si fa a fare appelli per esempio ai popolari e liberali quando si attuano politiche stataliste ed assistenzialiste? Questo è stato un governo debole, incapace e litigioso. E Conte ha scelto la strada del calcio mercato. Non va da nessuna parte». Per questo motivo, l’ex Forza Italia è sulla medesima linea del resto del Centrodestra, «L’Italia avrebbe bisogno di un governo autorevole, che affronti l’emergenza sanitaria ed economica. Se sono capaci di andare avanti bene, ma non sembra che ci siano le condizioni. Altrimenti, ripeto, l’alternativa sono le elezioni». Riassumendo, niente Conte-ter neanche con la “proposta” della legge proporzionale: «non può essere Conte a portare il Paese al voto».