Maurizio Lupi a tutto tondo ai microfoni di Stasera Italia news. Il presidente di Noi con l’Italia ha commentato così la situazione epidemiologica in Italia, con alcune precisazione sull’allarme lanciato sulle vaccinazioni: «Sì a precauzione, prudenza, rischio calcolato, ma no alla paura. Gimbe ci dice che le prime dosi diminuiscono del 73%, ma noi abbiamo 25 milioni di italiani che hanno fatto la seconda dose, gli altri 9 milioni hanno la prima dose. Se dobbiamo fare la seconda dose, è evidente che stiamo facendo tutti la seconda dose e la percentuale tra prime e seconde dosi è a favore delle seconde dosi».



Maurizio Lupi ha poi aggiunto: «Sono aumentati i contagi, ma il vaccino sta funzionando: oggi ci sono stati 9 morti, con 155 ricoverati in terapia intensiva e 1.080 negli altri reparti. Il 2 per cento, il contesto è questo: la soglia di rischio è al 30%. Siamo il secondo Paese per doppie dosi fatte, siamo al 46%, la Francia è al 37%. Non dobbiamo esagerare: il green pass per andare al bar è una stupidaggine enorme. Lo dobbiamo utilizzare come lo stiamo usando, come per matrimoni e convegni».



MAURIZIO LUPI TRA SCUOLA E CENTRODESTRA

A proposito di pandemia, Maurizio Lupi ha acceso i riflettori sulla scuola, la più colpita dall’emergenza sanitaria: «Noi siamo convinti che le scuole, a prescindere dalle varianti, a settembre devono ripartire: i dati degli Invalsi ci dicono drammaticamente che i nostri strumenti sono più ignoranti di prima. Non c’è bisogno dell’obbligo vaccinale, dobbiamo fare una grande campagna di sensibilizzazione. Si stanno vaccinando tantissime persone. Voglio che gli studenti tornino in classe e che la gente si vaccini: le scuole possono mettere a disposizione luoghi dove i ragazzi possano andare a vaccinarsi». Maurizio Lupi si è poi soffermato sulla maretta in corso nel Centrodestra, a partire dal caos sulle nomine del cda Rai: «I sondaggi possono premiare oggi la Meloni e domani chi ha sostenuto il governo. Il problema del Centrodestra è quello di cogliere l’occasione di questo governo anche per ripensarsi. Forse sulle grandi città ci siamo fatti trovare impreparati, sembrava di essere a X Factor, ma la nostra forza è quella di essere una coalizione compatta che governa. Sulla Rai, non avrei scelto quella strada: la Rai e le commissioni di vigilanza hanno necessità di avere rappresentati dell’opposizione. Adesso si aprirà il problema sulla commissione di vigilanza. Lasciamo perdere le diversità che esistono, ma cogliamo la possibilità di ripensare la proposta politica della coalizione: manca il Centro, non c’è un pilastro moderato, e così non si va da nessuna parte».

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