«C’è una grande differenza tra regioni e tra Paesi. In Inghilterra c’erano 60 mila contagi e 1.200 morti il 10 gennaio, oggi invece 5 mila contagi e 17 morti. In Italia il 10 gennaio avevamo 18 mila contagi e 450 morti, oggi ha ancora drammaticamente 550 morti»: così Maurizio Lupi ai microfoni di Stasera Italia sulla campagna vaccinale e sul confronto con gli altri Paesi.



Il presidente di Noi con l’Italia ha fatto il punto della situazione sull’emergenza Covid-19 ed ha rimarcato l’importanza della campagna vaccini: «La vera sfida è sul piano vaccini, l’Inghilterra l’ha vinta perché non ha avuto titubanza: anche il principio di precauzione ci ha bloccato tutti. Adesso non servono polemiche. Servono tre cose molto concrete: devono scendere in campo gli infermieri, i medici di famiglia e serve lo scudo penale».



MAURIZIO LUPI: “RIAPRIAMO LE SCUOLE”

Maurizio Lupi si è poi soffermato sul caso Lombardia: «Ci sono degli errori? Ci si rimbocchi le maniche. Ricordiamoci che la Lombardia ha 10 milioni di abitanti. In questo momento non bisogna ricercare il consenso: a metà febbraio quanti erano i vaccini che l’Italia riusciva a fare? 60 mila, oggi siamo a 200 mila e dobbiamo arrivare a 500 mila: il tema è l’organizzazione di tutto questo, è la sfida che dobbiamo vincere». L’ex ministro ha poi tenuto a precisare: «In questo momento la Lombardia in termini assoluti è quella che ha vaccinato più di tutti, se ci sono stati degli errori li correggiamo immediatamente. Quello della Lombardia rimane uno dei sistemi più efficienti, adesso dobbiamo metterci tutti insieme perché solo con i vaccini se ne esce. E non sprechiamo le risorse economiche». Maurizio Lupi ha chiuso il suo intervento accendendo i riflettori sulle scuole: «Riapriamo le scuole: i dati dicono che le scuole sono il luogo più sicuro, i problemi sono altri. Il problema sono i trasporti, a scuola non ci si contagia».

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