La rinuncia di Silvio Berlusconi alla corsa per il Quirinale non va interpretata com un passo indietro per Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia. «Mi sembra che ci sia un fatto importante, il comunicato di Silvio Berlusconi, che dal mio punto di vista non fa un passo indietro, ma ne fa uno avanti», ha dichiarato il deputato al termine del vertice del centrodestra di ieri. In collegamento con In Onda, ha spiegato l’importanza della decisione del leader di Forza Italia: «Non rinuncia semplicemente alla candidatura di Presidente della Repubblica, pur avendo la possibilità di andare alla conta al quarto scrutinio, ed è l’unico candidato del centrodestra che poteva arrivare a prendere i 505 voti, ma indica una strada alla coalizione».
Quindi, Maurizio Lupi ha aggiunto che il ritiro è «un grande gesto di responsabilità» che impone al centrodestra di restare unito per «individuare figure autorevoli per la carica. Questo è quello su cui ci siamo confrontati. La notizia è il passo in avanti di Silvio Berlusconi».
IL MONITO DI LUPI AL CENTROSINISTRA
L’assenza di Silvio Berlusconi al vertice del centrodestra è «un grande gesto di attenzione per noi». Maurizio Lupi ha spiegato perché a In Onda: «Avevamo chiesto a Berlusconi di essere il candidato di centrodestra, perché era ed è la persona più autorevole per la politica di questi 25 anni della coalizione di centrodestra, quindi era importante lasciare a noi la discussione. Io credo che avrei fatto la stessa cosa». Riguardo la contrarietà di Forza Italia alla candidatura di Mario Draghi, l’alleato di Silvio Berlusconi non si è sbilanciato: «Oggi non abbiamo parlato di nomi, ci siamo dati passi da fare nelle prossime ore. Noi siamo compatti nell’unità della coalizione del centrodestra, cioè qualunque scelta si vada a fare lo sceglieremo insieme».
Infine, Maurizio Lupi ha lanciato una sorta di appello ai “rivali”: «Chiediamo al centrosinistra di smetterla con pregiudizi e veti. Noi abbiamo fatto un grande gesto di responsabilità, rinunciando al più autorevole candidato che potevamo mettere in campo, adesso si dialoghi senza pregiudizi e veti sulle storie dei singoli candidati, poi vedremo quello che raccoglierà più consenso. Il punto vero è: il centrosinistra stia attento, possiamo stare qui 20 anni se non c’è un grande gesto di responsabilità».