Maurizio Mattioli, ospite a Uno Mattina, ha ripercorso la sua carriera. “Io ho cominciato raccontando delle barzellette in un bar della mia zona. Mi dicevano che ero forte. Una volta venni alla Rai a fare il figurante speciale, ero anche pagato. La trasmissione si chiamava Dove sta Zazà, era un cabaret scritto da Pier Francesco Pingitore, il conduttore era Pippo Franco e le coreografie erano di Gino Landi. Tutte persone che avrei avuto poi come maestri. In quel momento invece dovevo solo battere le mani”, ha ricordato.



I primi successi però sono arrivati successivamente. “Il mio primo vero contatto fu con Lando Fiorino. Era un professionista straordinario. Mi chiamò per il cabaret del Puff su consiglio di Bruno Corbucci. Ci incontrammo per un caffè per tre stagioni, soltanto alla quarta mi prese. È lì che è cominciata la mia carriera”. Un percorso in cui si è tolto importanti soddisfazioni anche grazie ai maestri. È pensando a loro che si è commosso: “Io ho avuto tanti riferimenti nella mia carriera e in generale nella mia vita. Adesso se se ne sono andati tutti: Gino Landi, Gigi Proietti, Bruno Corbucci, Lando Fiorino, Carlo Vanzina, Franco Califano. Io mi sento solo come un cane, perché mi guardo indietro e non vedo nessuno, ma devo andare avanti lo stesso”.



Maurizio Mattioli si commuove: “Tutti i riferimenti della mia carriera sono morti”. Il rapporto con le donne

Maurizio Mattioli nel corso dell’intervista ha parlato anche del suo rapporto con le donne. In primis, la moglie Barbara. “Ho avuto un grande dolore con la sua malattia. Ero a casa a Roma perché stavo girando con Carlo Vanzina, ma lei non tornava a casa. Mi chiamarono i Carabinieri dicendo che aveva avuto un incidente stradale. Andai in ospedale. Era viva, ma era rimasta paralizzata. Abbiamo girato l’Europa per curarla, ma non c’è stato nulla da fare. Ho fatto tutto quello che ho potuto e sono sicuro che lei avrebbe fatto lo stesso per me. È stato meglio quando si è spenta dopo sette anni, voleva smettere di soffrire”.



Adesso l’amore dell’attore è Simonetta. “È una grande donna. È molto pazienta, sopporta le mie sofferenze. Penso che tra un mese me la sposo”, ha concluso.