Maurizio Seymandi, conduttore televisivo, autore televisivo e paroliere italiano, negli anni 80 conduceva Superclassifica Show. Attraverso una lunga intervista concessa al portale corriere.it, racconta vari aneddoti della sua carriera. Si parte dalla trasmissione che lo ha lanciato, Superclassifica Show: “Nacque da un’intuizione: Sorrisi e Canzoni, dove lavoravo, volle penetrare nell’allora nascente bacino delle televisioni locali. Gigi Vesigna, il direttore, mi mandò a perlustrare quel mondo: vidi cose incredibili”. Dopo aver fatto la trasmissione numero zero, conquista subito ampi consensi: “Sì e pensare che prima ero uno sconosciuto o quasi. Certo, avevo alle spalle anni di lavoro come autore televisivo: ho lavorato con Mike a “Rischiatutto”, con Marcello Marchesi, ho fatto anche l’autore di canzoni di successo”. Al tempo era “più famoso del Papa” e con il suo programma ottiene un successo davvero incredibile: “Poi, da un momento all’altro, mi ritrovai nelle case degli italiani: perché è vero che a partire dal 1980 “Superclassifica Show” andava in onda su Canale 5, ma nelle tv private andava in replica ogni giorno. Immaginatevi che popolarità che mi stava crescendo addosso”. Il suo grande amore è stato Wilma: “Io andavo a letto alle dieci di sera, non bevevo, mi sono sposato 50 anni fa e da allora sono stato sempre e solo con Wilma”. Donna conosciuta in Rai: “Lavorava in Rai. Una sera invitai fuori lei e altre due sue amiche. Però riaccompagnai lei per ultima. E le dissi: “Sei l’ultima perché sei la prima””.
Maurizio Seymandi, Superclassifica e il rapporto con Gerry Scotti
Seymandi tocca anche un tasto dolente, la fine dell’avventura con Superclassifica: “Lo venni a sapere per caso. Appresi da un articolo non ancora pubblicato che mi avrebbero sostituito a breve con Gerry Scotti. Prima che me lo chieda: con Gerry, anni dopo, ci siamo parlati, chiariti e lui mi ha invitato spesso nelle sue trasmissioni”. Altro curioso aneddoto riguarda Cossiga che gli chiese un lavoro in televisione per la paura di essere fatto fuori dalla politica: “Ripenso ai tempi del Supertelegattone. Che trasmissione, ragazzi. Ogni volta c’era un ospite di alto livello. Ricordo la volta che intervistai Cossiga: alla fine mi chiese di trovargli un lavoro in televisione perché era convinto che lo avrebbero fatto fuori presto dalla politica”. Si chiude con un ricordo su Mike Bongiorno: “La famosa storia della signora Longari è una citazione: con Mike lavoravamo anche alla radio e avvenne lì che, durante un mini concorso, una signora sbagliò una risposta che riguardava un pettirosso. Io ironizzai: “Mike, la signora è caduta sull’uccello”. Poi lui se la giocò in tv e divenne uno dei tormentoni più famosi della televisione italiana”. (Clicca qui per il video d ell’intervista)