Maurizio Stecca, pugile medaglia d’oro a Los Angeles 1984, ha sconfitto il Coronavirus dopo una battaglia in ospedale. Decisivo, come raccontato dall’ex campione a “Storie Italiane”, su Rai Uno, il ciclo vaccinale regolarmente completato (con due dosi, era in attesa della terza, ndr). Stecca è ricoverato dal 12 dicembre: “Il brutto è passato e si è risolto, piano piano stiamo recuperando, è una prassi che va avanti. Se non avessi fatto la seconda dose, che mi ha dato quel qualcosa in più per farcela, probabilmente non sarei qui”.



Ma come ha capito l’olimpionico Maurizio Stecca di essere positivo al Coronavirus? “Mi sono accorto di essere positivo nonostante il doppio vaccino dopo alcuni sintomi che sono peggiorati. Non ho violato le regole, sono sempre stato tranquillo. Ho anche lavorato con la federazione pugilistica italiana, avevo i miei controlli. Facevo sempre grande attenzione, mi sentivo in pericolo su tutto, sulle persone e sui luoghi che ti circondano. A un certo punto, ho cominciato ad avvertire un po’ di stanchezza, cosa che non mi era mai accaduta. Essendo stato sportivo, mi sono detto che poteva essere un inizio di influenza con il mal di gola. Ho provato a prendere la Tachipirina, poi la tosse mi è aumentata…”.



MAURIZIO STECCA: “SONO SVENUTO IN AMBULANZA E HO PERSO CONOSCENZA PER QUATTRO GIORNI”

Nel prosieguo di “Storie Italiane”, l’ex boxeur Maurizio Stecca ha poi rivelato di avere provato a contattare il proprio medico di base, che ha risposto solo dopo due giorni. Fino a quando “ho chiamato l’ambulanza, ho sentito che dicevano che era Covid e che mi mettevano la maschera d’ossigeno, poi sono svenuto. Ho perso conoscenza per 4 giorni. Mi hanno tenuto in rianimazione immobile e come hanno visto i primi segnali incoraggianti mi hanno risvegliato e stubato”.



Ora, fortunatamente, le condizioni di salute di Maurizio Stecca sono migliorate: “Mi trovo nel reparto infettivi. È impressionante la mole di lavoro che hanno da fare gli infermieri e i medici. Io ieri sera ne avevo sempre 7-8 ogni 20 minuti attorno al letto”.