Mauro Bellugi è morto e in queste ore il mondo del calcio e del giornalismo sportivo gli stanno tributando un ultimo, meritato applauso, dedicato a colui che, con grande dedizione, aveva difeso in carriera i colori della Nazionale italiana, oltre che quelli sociali dell’Inter, del Napoli e del Bologna. Lo piange, tra gli altri, Paolo Condò, che su Twitter scrive: “Un milione di anni fa ho passato alcune indimenticabili giornate a Buenos Aires con Mauro Bellugi. Vivere alla grande è un modo di dire abusato, ma chi l’ha inventato deve aver pensato a lui. ‘Fare lo splendido’, ecco. A Mauro veniva naturale. Che tristezza”.
Anche il noto radiocronista Riccardo Cucchi, sempre sugli spazi virtuali di Twitter, ha inteso rendere omaggio a Mauro Bellugi: Quel volto… lo ricordo nelle figurine. Lo ritrovai uguale quando ebbi la fortuna di incontrarlo. Faccia da calciatore. Di quelli veri”. Un meraviglioso tributo per uno sportivo esemplare, che si è poi dedicato a una carriera da opinionista sportivo con grande obiettività e competenza. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

MAURO BELLUGI È MORTO: LA RESA DOPO UN’OPERAZIONE ALL’INTESTINO

Grande commozione in tutto il mondo del calcio per la morte di Mauro Bellugi, il 71enne ex difensore dell’Inter che negli ultimi mesi aveva subito l’amputazione delle gambe per l’acuirsi di alcune sue patologie dopo aver contratto il Covid. A ricordarlo, in queste ore, non sono solamente i tifosi delle squadre di cui Bellugi ha indossato la maglia nel corso della carriera, ma tutti gli amanti di quel calcio di una volta fatto da grandi uomini prima che grandi giocatori. Tra i più commossi c’è Enrico Ruggeri, interista doc, che su Twitter ha commentato: “Ci eravamo sentiti giorni fa: scherzava e sdrammatizzava come sempre: “anche senza gambe al ristorante con te ci vengo”. Dovevo andarlo a prendere subito, mai rimandare, non abbiamo tutto questo tempo. Un uomo vero che sapeva sorridere”. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, però, negli ultimi tempi la sua grande disponibilità aveva tradito qualche ansia, legata alle complicazioni che gli sono poi costate la vita: “Scusami, ma sono stanco”, aveva confidato ad un giornalista della Rosea. Nessuno, però, poteva pensare che se ne sarebbe andato così, arrendendosi dopo un’ultima operazione all’intestino. (agg. di Dario D’Angelo)



MAURO BELLUGI È MORTO

È morto Mauro Bellugi. L’ex difensore dell’Inter ma anche di Bologna e Napoli, oltre che della nazionale italiana, è deceduto quest’oggi a Milano, all’età di 71 anni. E’ l’ennesima vittima del covid, e il virus purtroppo, prima di ucciderlo, era arrivato perfino a menomarlo. Ricoverato in ospedale a novembre 2020 dopo aver preso l’infezione, durante la degenza i medici furono costretti ad amputargli entrambe le gambe per via dell’aggravarsi di alcune patologie pregresse. L’operazione era giunta durante il mese di dicembre, ma lo stesso non aveva mai perso il sorriso che lo contraddistingueva: “Metterò protesi come quelle di Pistorius – le parole di Bellugi al telefono con Luca Serafini, giornalista sportivo e amico dell’ex interista – mi sono informato, così ti supererò nei corridoi degli studi televisivi!”.



Subito dopo l’operazione aveva parlato anche con Barbara D’Urso, raccontando: “Dagli esami di controllo è emerso un quadro preoccupante, perché aveva avuto delle piccole ischemie ai vasi capillari che avevano compromesso le gambe, e l’unica soluzione, era l’amputazione di entrambe le gambe”.

MAURO BELLUGI E’ MORTO: NUMEROSI MESSAGGI DI CORDOGLIO SU TWITTER

Numerose le reazioni sui social alla tragica notizia della morte di Mauro Bellugi, a cominciare da quella di Nino Cartabellotta, numero uno della Fondazione Gimbe, che ha postato sulla sua pagina Twitter una bella foto dell’ex calciatore, ricordandolo con una sua recente dichiarazione: “«Il #Covid mi ha tolto anche la gamba con cui feci gol al Borussia Moenchengladbach». RIP Mauro #Bellugi”. Un tifoso interista particolarmente provato, invece, invoca una vittoria dei suoi per Mauro Bellugi in vista del derby di domani “Aveva vinto la partita più importante della sua vita. Un trofeo dalla rarità unica. Oggi però il suo cuore ha cessato di battere, lasciando in tutti noi un enorme dispiacere. Che la terra ti sia lieve, Mauro. Interista per tutta la vita. Domani il derby bisogna vincerlo anche e soprattutto per Mauro. Avanti Inter”. Infine un altro utente che scrive: “Nel 1982 c’era Collovati, e nel 1978 c’era Mauro #Bellugi. Colonna difensiva di una squadra bellissima, che avrebbe meritato di vincerlo, quel Mondiale. Ma per noi rimarrà un Campione lo stesso, un esempio di carattere in questo tempo orrendo. RIP”.